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Allarme bomba a casa Marcegaglia

Furgone parcheggiato male davanti alla villa di Emma scatena il putiferio

2 minuti di lettura
MANTOVA A dare l’allarme è stato un carabiniere che, all’alba, stava rientrando nell’alloggio di servizio, a due passi da piazza Virgiliana. Il furgone, un coloratissimo Volkswagen bus anni ‘70 targato Milano, era in sosta in mezzo alla strada, con il muso rivolto verso il cancello della villa di Emma Marcegaglia. Il fatto che la presidente nazionale di Confindustria fosse in casa ha fatto scattare il livello più alto di allarme. Il furgone era pronto per un attentato? All’interno c’era dell’esplosivo? Assieme alla scorta personale della Marcegaglia si sono mobilitati polizia di stato, polizia locale, carabinieri, vigili del fuoco e artificieri. Per le successive tre ore la zona è stata transennata e interdetta al traffico e ai pedoni. Due botti, quelli dei finestrini del furgone fatti saltare con una piccola carica esplosiva, hanno anticipato di poco il cessato allarme. All’origine del misterioso furgone parcheggiato in mezzo alla strada la trascuratezza del conducente che, prima di lasciarlo in sosta, aveva dimenticato di tirare il freno a mano e inserire la marcia.

La dinamica dei fatti è stata ricostruita grazie alla registrazione delle immagini riprese dalla telecamera di sicurezza all’angolo di via Virgilio. Nei fotogrammi forniti dalla polizia locale, che gestisce il sistema di videosorveglianza, si vede l’arrivo del furgone e il momento del parcheggio accanto alla siepe che delimita il giardino. E poi ancora il conducente, un giovane immigrato arruolato da un’agenzia di distribuzione di materiale pubblicitario, che scende e se ne va. Così come si vedono le fasi successive: il furgone che, a causa di un’impercettibile pendenza del terreno, lentamente si muove fino ad arrivare al centro della strada, proprio di fronte a una delle residenze più protette d’Italia.

L’allarme è scattato alle cinque e tre quarti del mattino. Poco dopo il furgone viola e fucsia era circondato da uomini delle forze dell’ordine, tra i primi quelli della squadra volante della polizia e del nucleo radiomobile dei carabinieri. In attesa degli artificieri la zona è stata transennata dai carabinieri con il nastro bianco e rosso e il percorso stradale della piazza chiuso al traffico da via Trento a via Sant’Anna.

Nonostante l’orario, la straordinaria mobilitazione ha richiamato curiosi e residenti impazienti di sapere che cosa stesse accadendo. Le fasi più impegnative sono state quelle in cui uno degli artificieri, bardato con tuta anti-esplosivo, ha piazzato le cariche per far saltare i finestrini e poter vedere l’interno del furgone senza toccare portiere e portello posteriore. Due botti hanno concluso l’operazione. Quindi l’ispezione del furgone, che era carico di volantini e casse di materiale cartaceo. Poco prima delle nove il pulmino è stato prelevato dal carro attrezzi e portato via. Un’ora più tardi due auto, l’Audi nera della presidente di Confindustria e l’Alfa della scorta, sono uscite dal cancello della residenza e si sono dirette verso piazza Sordello.
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