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Neomamma tenta di strangolare il bebè

Raptus a Luzzara: accoltella sua madre e si barrica in camera col bimbo di cinque mesi

Mauro Pinotti
1 minuto di lettura
I carabinieri davanti alla casa di Codisotto 
LUZZARA. Tragedia sfiorata, ieri mattina, intorno alle 9.30, a Codisotto di Luzzara, dove una mamma 25enne di origine indiana ha colpito con un fendente la madre di 50 anni intenta a pregare e poi si è chiusa nella stanza da letto con il bimbo di appena 5 mesi con l'intento di strangolarlo.

La nonna, nonostante un profondo taglio alla schiena, ha disarmato la figlia. Ha gettato il coltello dalla finestra per poi riuscire ad aprire la porta dove la figlia si era rinchiusa e a strapparle dalle braccia il piccolo dopodichè è scappata con lui e l'altro fratellino di 3 anni trovando rifugio in casa di parenti. La nonna e il bimbo sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale di Guastalla.

La madre, con leggere ferite alle mani, che si è procurata con il coltello, è stata arrestata ed è piantonata all'ospedale con una prognosi di 7 giorni. È accusata di tentato omicidio della madre e di lesioni gravi nei confronti del bambino. Il raptus di follia è sicuramente da porre in relazione con le sue condizioni psicologiche causata da depressione post-partum. Immediato è stato ieri mattina l'intervento dei carabinieri di Luzzara, che sono giunti sul posto insieme ai colleghi del Nucleo Operativo di Guastalla. Rilievi anche della Polizia Scientifica di Guastalla che ha posto sotto sequestro l'arma da taglio.

Nei prossimi giorni la madre sarà sentita dal pm Luca Guerzoni. «Ho sentito gridare e ho capito subito qualcosa di grave stava accadendo, così mi sono precipitata nel negozio gestito da indiani per avvisare il marito, ma non c'era. Ho chiesto che mi dessero il suo numero di cellulare. L'ho chiamato ma non ha risposto. Ho lasciato un messaggio nella segreteria telefonica». Questa la drammatica testimonianza di Loredana Bini che abita nel palazzo dove si è sfiorata la tragedia.

«Non voleva il secondo figlio - ha detto la donna - Dopo il parto è rimasta in cura a causa del suo stato depressivo per qualche mese. È stata dimessa ma non stava ancora bene». La prima a soccorrere nonna e bimbo è stata Moninder Kaur, 22 anni, studente di Economia e Management all'Università di Parma. «Aveva un piccolo taglio però profondo alla schiena - ha detto la ragazza - Ho cercato di medicarla mentre il bimbo perdeva sangue dalla bocca. Li ho subito portati all'ospedale di Guastalla.

Per fortuna non sono in pericolo di vita». In serata sono migliorate le condizioni di entrambi: il piccolo guarirà in dieci giorni, la nonna è ricoverata in chirurgia con una prognosi non definitiva, ma non grave.
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