Il Pd non rincorre Gianolio
I consiglieri comunali dei democratici: se ne va per motivi strumentali
Nicola Corradini
1 minuto di lettura

Da un lato le parole diplomatiche (ma un po' tiepide) del segretario comunale, Giovanni Buvoli, che ricorre alla metafora della «porta sempre aperta al Psi». Dall'altro la nota di quattro consiglieri comunali democratici - Massimo Allegretti, Nicola Martinelli, Doriano Piva e Matteo Campisi - che «pur prendendo atto con rammarico della notizia che il consigliere Gianolio lascia il nostro gruppo, riteniamo del tutto strumentali le motivazioni addotte».
L'impressione è che il significato politico del gesto dell' ex vice sindaco socialista, vale a dire il tramonto del progetto comune tra Psi e Pd, non abbia mandato in fibrillazione più d'un tanto i Democratici. In effetti, l'unico allarme a risuonare nel partito di città è quello dell'ex capogruppo ed esponente della area del dissenso interno, Giorgio Maglia, che dice di «comprendere, vista la situazione, le ragioni dei socialisti» e di trovare «inspiegabile che il gruppo dirigente del nostro partito non abbia sentito l'esigenza di un confronto col Psi e di un suo coinvoglimento. Bisogna abbandonare questo atteggiamento autoreferenziale e mostrare più rispetto per interlocutori e alleati».
Da parte loro, i socialisti dopo la decisione di fuoriuscire dal gruppo democratico - e dopo le critiche all'alleato sulle prime mosse in vista delle elezioni provinciali (Broglia parla di un atteggiamento di «autosufficienza nella testa dei dirigenti Pd») accompagnate da espliciti richiami a Patto Nuovo - si concedono un Ferragosto con la tranquillità di chi si è liberato di un rospo che non voleva inghiottire. Tanto che Gianolio è salito sulla sua moto per andare in montagna nonostante le condizioni meteo proibitive.
Ma il cielo tempestoso di questo atipico Ferragosto sembra la metafora perfetta, per quanto abusata, del clima nei rapporti interni al centrosinistra mantovano. Il Pd ha appreso dalla Gazzetta di ieri mattina della decisione drastica di Gianolio e del Psi. «Con i socialisti abbiamo fatto un progetto comune - dice Buvoli, che è anche capogruppo in via Roma - sulle linee programmatiche, che i socialisti ci rimproverano di aver fatto da soli, abbiamo lavorato assiene coinvolgendo tutti i consiglieri, Gianolio compreso. Visto che dovremo discuterne in aula in settembre, siamo pronti ad accogliere contributi del Psi. Nessuna preclusione».
L'impressione è che il significato politico del gesto dell' ex vice sindaco socialista, vale a dire il tramonto del progetto comune tra Psi e Pd, non abbia mandato in fibrillazione più d'un tanto i Democratici. In effetti, l'unico allarme a risuonare nel partito di città è quello dell'ex capogruppo ed esponente della area del dissenso interno, Giorgio Maglia, che dice di «comprendere, vista la situazione, le ragioni dei socialisti» e di trovare «inspiegabile che il gruppo dirigente del nostro partito non abbia sentito l'esigenza di un confronto col Psi e di un suo coinvoglimento. Bisogna abbandonare questo atteggiamento autoreferenziale e mostrare più rispetto per interlocutori e alleati».
Da parte loro, i socialisti dopo la decisione di fuoriuscire dal gruppo democratico - e dopo le critiche all'alleato sulle prime mosse in vista delle elezioni provinciali (Broglia parla di un atteggiamento di «autosufficienza nella testa dei dirigenti Pd») accompagnate da espliciti richiami a Patto Nuovo - si concedono un Ferragosto con la tranquillità di chi si è liberato di un rospo che non voleva inghiottire. Tanto che Gianolio è salito sulla sua moto per andare in montagna nonostante le condizioni meteo proibitive.
Ma il cielo tempestoso di questo atipico Ferragosto sembra la metafora perfetta, per quanto abusata, del clima nei rapporti interni al centrosinistra mantovano. Il Pd ha appreso dalla Gazzetta di ieri mattina della decisione drastica di Gianolio e del Psi. «Con i socialisti abbiamo fatto un progetto comune - dice Buvoli, che è anche capogruppo in via Roma - sulle linee programmatiche, che i socialisti ci rimproverano di aver fatto da soli, abbiamo lavorato assiene coinvolgendo tutti i consiglieri, Gianolio compreso. Visto che dovremo discuterne in aula in settembre, siamo pronti ad accogliere contributi del Psi. Nessuna preclusione».
Argomenti:
I commenti dei lettori