Casa popolare vuota Il Comune annuncia: assegnazioni a breve
I 38 alloggi a canone sociale, ancora sfitti, si trovano all'angolo tra le vie Volta e Grossi a Mantova
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Trentotto alloggi a canone sociale, pronti da un anno e mezzo ma inesorabilmente sfitti. Sono gli appartamenti del condominio del Comune costruito all'angolo tra via Volta e via Grossi sulle macerie della vecchia casa popolare abbattuta nel 2005. Perchè sono ancora deserti? Mancano delle autorizzazioni, dei pezzi di carta che non arrivano. Troppo tempo anche per la lentezza della burocrazia.
«Siamo ormai alla soluzione di questo assurdo rompicapo, questione di giorni e saremo pronti per affidare all'assessorato alla casa le chiavi per gli inquilini» annuncia Giampaolo Benedini, assessore ai lavori pubblici. Nel quartiere, però, si attendono i fatti, perchè la storia di questo fabbricato è costellata di ritardi e di appuntamenti non rispettati.
Sembrava che i 38 alloggi a canone sociale - destinati a famiglie con i redditi meno abbienti - dovessero essere assegnati nel giugno 2009. Così non è stato. I sessanta a canone moderato ricavati nel palazzone costruito a fianco quasi in contemporanea, sono invece stati assegnati tra la fine del 2009 e i primi giorni del 2010.
Il cantiere della casa all'incrocio delle due vie ha vissuto vicende travagliate e tragiche, come la morte di un operaio (un ragazzo straniero) in un incidente sul lavoro. Si era parlato, in via Roma, anche di ritardi nei collegamenti dell'Enel e di altre autorizzazioni.
«Ora mancano solo i certificati per gli ascensori - dice Benedini, in carica da pochi mesi - questione di pochi giorni. Il ritardo è legato anche ad una difficoltà di relazione con l'esecutore che ha avuto seri problemi economici. Storie di mancati pagamenti».
Benedini riferisce che nel frattempo «abbiamo fatto lavori di miglioria e sistemazione della zona circostante, compresi i marciapiedi attorno al caseggiato». Nel frattempo si sono anche conclusi i lavori di riqualificazione di via Volta e via Grossi avviati dalla precedente amministrazione.
E' già una fortuna che gli alloggi non siano stati presi d'assalto, in questo anno e mezzo, da senzatetto in cerca di un rifugio. Per la verità, nei garage sotterranei tracce di presenze abusive ci sono state. «E infatti prevediamo di montare una serranda per evitare intrusioni in futuro - dice Benedini - fare polemica non mi interessa, ma lo stabile risente di una gestione disinteressata». (nico)
«Siamo ormai alla soluzione di questo assurdo rompicapo, questione di giorni e saremo pronti per affidare all'assessorato alla casa le chiavi per gli inquilini» annuncia Giampaolo Benedini, assessore ai lavori pubblici. Nel quartiere, però, si attendono i fatti, perchè la storia di questo fabbricato è costellata di ritardi e di appuntamenti non rispettati.
Sembrava che i 38 alloggi a canone sociale - destinati a famiglie con i redditi meno abbienti - dovessero essere assegnati nel giugno 2009. Così non è stato. I sessanta a canone moderato ricavati nel palazzone costruito a fianco quasi in contemporanea, sono invece stati assegnati tra la fine del 2009 e i primi giorni del 2010.
Il cantiere della casa all'incrocio delle due vie ha vissuto vicende travagliate e tragiche, come la morte di un operaio (un ragazzo straniero) in un incidente sul lavoro. Si era parlato, in via Roma, anche di ritardi nei collegamenti dell'Enel e di altre autorizzazioni.
«Ora mancano solo i certificati per gli ascensori - dice Benedini, in carica da pochi mesi - questione di pochi giorni. Il ritardo è legato anche ad una difficoltà di relazione con l'esecutore che ha avuto seri problemi economici. Storie di mancati pagamenti».
Benedini riferisce che nel frattempo «abbiamo fatto lavori di miglioria e sistemazione della zona circostante, compresi i marciapiedi attorno al caseggiato». Nel frattempo si sono anche conclusi i lavori di riqualificazione di via Volta e via Grossi avviati dalla precedente amministrazione.
E' già una fortuna che gli alloggi non siano stati presi d'assalto, in questo anno e mezzo, da senzatetto in cerca di un rifugio. Per la verità, nei garage sotterranei tracce di presenze abusive ci sono state. «E infatti prevediamo di montare una serranda per evitare intrusioni in futuro - dice Benedini - fare polemica non mi interessa, ma lo stabile risente di una gestione disinteressata». (nico)
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