In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Lezioni sospese contro i tagli A rischio le sorti di ingegneria

All'Università in via Scarsellini da oggi lo stop deciso dalla Facoltà a seguito dei tagli della ministra Gelmini

2 minuti di lettura
Rischio tagli La sede della facoltà di ingegneria in via Scarsellini In alto studenti a lezione 
La Facoltà mantovana di Ingegneria è a rischio per i tagli all'Università. A dirlo sono gli stessi docenti, e i ricercatori, da tempo sul piede di guerra. Da oggi, lunedì, a venerdì le lezioni sono sospese, a Mantova come all'ateneo di Pavia cui fa riferimento la facoltà mantovana. I pericoli per via Scarsellini arrivano su due fronti: da un lato un taglio di circa il 19% dei finanziamenti statali a Pavia, dall'altro l'impossibilità di rimpiazzare i docenti andati in pensione che renderà sempre più scarso il personale, riducendo la possibilità di tenere aperti corsi di laurea.

La sospensione delle lezioni è stata decisa per protestare contro il disegno di legge Gelmini che avrebbe dovuto essere discusso al Parlamento da oggi (poi è slittato). Ma non si tratta di uno sciopero, né dell'ammutinamento di docenti contro l'Università.

Stavolta la decisione di sospendere le lezioni, cominciate appena da una settimana, è stata presa dallo stesso consiglio di facoltà, preoccupato che - se il Ddl Gelmini andasse in porto - l'Università non riuscirebbe a chiudere il bilancio di previsione e si spalanchi l'ipotesi del commissariamento.

E per spiegare questa sospensione lo stesso preside della Facoltà, Carlo Ciaponi, ha scritto una lettera agli studenti: «Cari studenti, nella veste di preside della facoltà dove state per cominciare, o per proseguire, la vostra carriera scolastica, vi scrivo per informarvi su ciò che sta accadendo nell'Università e che riguarderà da vicino il vostro futuro in questa istituzione».

Subito dopo queste righe, l'elenco delle doglianze: tagli insostenibili al finanziamento pubblico agli atenei, l'impossibilità di fare fronte alle spese correnti. «A fronte delle numerose cessazioni dal servizio che si verificheranno nei prossimi anni - aggiunge il preside - i tagli ai finanziamenti all'Università, uniti ai limiti imposti al turn over, pregiudicano il rinnovo del personale docente e ricercatore, demotivando ed espellendo di fatto dall'Università italiana un'intera generazione di giovani studiosi il cui talento sarà costretto a mettersi al servizio di altri Paesi».

Ma perché la sede mantovana di Ingegneria rischia? «Diciamo che i pericoli sono almeno di due tipi - spiega Giuseppe De Nicolao, docente ordinario a Pavia e coordinatore della commissione per la salvaguardia dell'Università pubblica che si è costituita in seno alla stessa Facoltà - in testa ci sono i tagli ai finanziamenti, che naturalmente limitano la capacità di spesa e di pagare i docenti. La fortuna di Mantova è che a questi ammanchi potrebbe rimediare la Fondazione».

E il secondo problema? «Il secondo è il blocco del turn over per sostuire chi va in pensione rischia di privare l'ateneo dei requisiti minimi che deve garantire per mantenere aperti i corsi di laurea. Se in passato per due professori andati in pensione ne veniva assunto uno, ora non si rimpiazza più nessuno. E col numero di docenti di ruolo sempre più ridotto, è chiaro che Pavia tenderà a difendere per primi i corsi di laurea in sede, mettendo in secondo piano le sedi decentrate».
I commenti dei lettori