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Pestato a sangue da due colleghi di lavoro

Punito per gli scherzi alla sorella dei picchiatori: in ospedale con la faccia spappolata. Soccorso dal datore di lavoro

Giancarlo Oliani
2 minuti di lettura
Il pronto soccorso dell’ospedale di Suzzara 
SAN BENEDETTO. Lo hanno picchiato a sangue lasciandolo a terra privo di sensi. Il volto spappolato da una valanga di pugni. Così l'ha trovato il titolare dell'azienda per la quale lavora e così è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Suzzara.

A ridurlo in quelle condizioni due colleghi di lavoro, tra loro fratelli.  Andrea Bernini, 38 anni, di San Benedetto Po, è ora ricoverato nel reparto di Neurologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova. La prognosi è superiore ai quaranta giorni. Per questo, molto probabilmente, scatterà la denuncia d'ufficio per lesioni gravi. 

Il fatto è avvenuto in un capannone di via Crema a San Benedetto, alla periferia del paese. Sono da poco passate le diciotto. Gli operai sono quasi al termine della loro giornata di lavoro quando all'improvviso scoppia una lite tra Bernini appunto e i due fratelli.

Questi ultimi, a quanto pare, lo accusano di infastidire troppo la sorella, soprattutto con degli scherzi stupidi,ma che non avrebbero nulla a che fare con la sfera sessuale. Su questo i carabinieri stanno ancora effettuando accertamenti. Dalle parole ai pugni è un battito di ciglia.

Quelle ciglia che ora l'operaio faticosamente muove. Sì, perché, viene di colpo aggredito e raggiunto al volto da una miriade di pugni. Non ha il tempo o la possibilità di difendersi e, ad un certo punto, cade a terra privo di coscienza. I due fratelli se ne vanno e il collega rimane esanime al suolo.

Il titolare dell'azienda lo trova, lo carica in auto e lo porta al pronto soccorso di Suzzara. Le sue condizioni, in un primo momento, preoccupano. Viene sottoposto a tutti gli accertamenti clinici, al termine dei quali i medici decidono di trasferirlo nel reparto di Neurologia del Carlo Poma di Mantova. Evidentemente i colpi hanno provocato lesioni tali da richiedere forse anche un intervento chirurgico.

Arriva a Mantova in serata dov'è ancora ricoverato. La prognosi è superiore ai quaranta giorni quindi anche se la vittima dell'aggressione non intende sporgere querela nei confronti dei suoi picchiatori, le forze dell'ordine procederanno d'ufficio.

Per quanto riguarda i due aggressori non è stata ancora presentata denuncia, anche perché accertamenti sono ancora in corso da parte dei carabinieri per stabilire con esattezza la dinamica di quanto avvenuto.

Stando ai primi accertamenti clinici l'operaio di San Benedetto ha subito diverse fratture alle ossa del volto con numerosi ed estesi ematomi a livello oculare. Non è escluso, come già accennato, che debba essere sottoposto ad un intervento chirurgico. Dal momento dell'aggressione in poi per due volte ha perso conoscenza.

Soltanto quando si è riavuto al pronto soccorso dell'ospedale di Suzzara ha avuto la forza di raccontare l'aggressione e il futile motivo per il quale si era scatenata. Motivi, a quanto pare, non legati allla sfera sessuale o alle molestie di tipo sessuale.

Di certo non potrà riprendere il lavoro tanto presto e se gli aggressori saranno riconosciuti colpevoli, in sede di processo dovranno aspettarsi una congrua richiesta di risarcimento oltre che una inevitabile condanna a livello penale.
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