Piove dal tetto, alla Sacchipalestra costretta a chiudere
La struttura, utilizzata anche dalle elementari Ardigò, dichiarata inagibile. Sospese per ora le lezioni di educazione fisica in mancanza di alternative. Tempi lunghi per la riparazione
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È uno dei tanti squarci nel quadro, disastrato, delle scuole di città. Da una settimana la palestra condivisa dalla media Sacchi e dall'elementare Ardigò è stata dichiarata inagibile e dunque chiusa. Troppo pericolosi quei buchi nel tetto, dai quali entra la pioggia e si rischia di veder cadere calcinacci, per lasciare che i ragazzini entrino per le lezioni di educazione fisica.
E l'incoveniente pare destinato a protrarsi per un po': «È probabile che per riparare il tetto possano servire diversi mesi» spiega il preside dell'istituto comprensivo 2, Valerio Lazzari. Intanto i destini degli alunni della Ardigò si separano da quelli della Sacchi: per le ore di ginnastica i bambini delle elementari sono stati dirottati in una palestra più piccola, nella quale non c'è spazio per i ragazzini delle medie. Per loro, dunque, addio alle due ore settimanali di educazione fisica. La scuola ha cercato un'alternativa, passando in rassegna le strutture della città.
Ma nessuna ha i requisiti per ospitare gli alunni della Sacchi: qualcuna è troppo lontana, altre sono già occupate. Dunque lezioni di ginnastica sospese (e partecipazione ai giochi studenteschi già cancellata per l'impossibilità di prepararsi). Al momento l'unica possibilità, peraltro ancora da vagliare concretamente, è usare corridoi e androni dell'istituto. Ma, ovviamente, con un'attività molto limitata.
Il problema non sarà risolto in pochi giorni: «Purtroppo serve tempo - commenta Lazzari - la settimana prossima ci sarà una nuova ispezione dei tecnici per verificare da vicino quali siano i problemi del tetto. Poi si dovranno programmare i lavori e sperare che le condizioni meteorologiche ci aiutino. Insomma andremo per le lunghe, anche se tengo a precisare che non ci sono problemi con il Comune. L'assessore ai lavori pubblici Giampaolo Benedini sta facendo il possibile, purtroppo questi sono problemi che si trascinano da molto tempo».
L'ultimo precedente di un problema agli edifici scolastici risale solo a pochi giorni fa: a causa di una falla nel tetto, la pioggia era scesa nell'atrio d'ingresso della materna Ferrari in via Conciliazione, minacciando anche i neon di illuminazione. (gds)
E l'incoveniente pare destinato a protrarsi per un po': «È probabile che per riparare il tetto possano servire diversi mesi» spiega il preside dell'istituto comprensivo 2, Valerio Lazzari. Intanto i destini degli alunni della Ardigò si separano da quelli della Sacchi: per le ore di ginnastica i bambini delle elementari sono stati dirottati in una palestra più piccola, nella quale non c'è spazio per i ragazzini delle medie. Per loro, dunque, addio alle due ore settimanali di educazione fisica. La scuola ha cercato un'alternativa, passando in rassegna le strutture della città.
Ma nessuna ha i requisiti per ospitare gli alunni della Sacchi: qualcuna è troppo lontana, altre sono già occupate. Dunque lezioni di ginnastica sospese (e partecipazione ai giochi studenteschi già cancellata per l'impossibilità di prepararsi). Al momento l'unica possibilità, peraltro ancora da vagliare concretamente, è usare corridoi e androni dell'istituto. Ma, ovviamente, con un'attività molto limitata.
Il problema non sarà risolto in pochi giorni: «Purtroppo serve tempo - commenta Lazzari - la settimana prossima ci sarà una nuova ispezione dei tecnici per verificare da vicino quali siano i problemi del tetto. Poi si dovranno programmare i lavori e sperare che le condizioni meteorologiche ci aiutino. Insomma andremo per le lunghe, anche se tengo a precisare che non ci sono problemi con il Comune. L'assessore ai lavori pubblici Giampaolo Benedini sta facendo il possibile, purtroppo questi sono problemi che si trascinano da molto tempo».
L'ultimo precedente di un problema agli edifici scolastici risale solo a pochi giorni fa: a causa di una falla nel tetto, la pioggia era scesa nell'atrio d'ingresso della materna Ferrari in via Conciliazione, minacciando anche i neon di illuminazione. (gds)
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