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Nel carcere di Mantova rischio sanitario altissimo

L'allarme dalla presidenza della Corte d'Appello di Brescia: troppi detenuti. Sovraffollato anche l'Opg

Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura
BRESCIA. La casa circondariale di via Poma al collasso e un insostenibile sovraffolamento dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Queste sono le emergenze che la giustizia a Mantova e nel suo territorio deve fronteggiare ogni giorno.

Lo ha detto chiaramente il presidente della Corte d'appello di Brescia Graziana Campanato. La Casa circondariale di via Poma, al 30 giugno 2009, aveva una popolazione carceraria di 216 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 119 ed una presenza massima tollerabile di 180 detenuti.

La presidente ha reso noto che il medico del carcere ha segnalato che il sovraffollamento cronico è tale da rendere inaccettabili le condizioni ambientali dei detenuti. L'alta promiscuità e l'alto numero di detenuti che rifiutano prelievi e vaccinazioni rende elavato il rischio sanitario, non solo per chi è rinchiuso, ma anche per il personale di polizia penitenziaria e per quello medico e infermieristico

. «Nel periodo in esame - ha aggiunto ancora la presidente della Corte d'appello - vi sono stati dieci tentativi di suicidio. Si tratta - ha concluso - di numeri che evidenziano da soli una situazione carceraria lesiva della dignità dei soggetti detenuti».

Una situazione pressoché analoga è sopportata dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere che, come noto, ha un'organizzazione esclusivamente sanitaria, senza agenti di custodia e che, unico in Italia, ospita la sezione femminile. Gli internati a Castiglione erano 231, di cui 142 maschi e 79 donne.  Presenze superiori ai limiti di capienza della struttura, che ha una capacità di 210 posti letto. Il numero è aumentato a 266 presenti (dato al 30 settembre 2010), a seguito dell'attuazione della territorializzazione dei pazienti giudiziari.

Sulle carenze delle strutture carcerarie è intervenuto anche il rappresentante del governo. «Il 30 giugno 2010 - ha chiarito Mele - è stato approvato il piano degli interventi che prevede la realizzazione di 11 nuovi istituti carcerari e di 20 nuovi padiglioni in ampliamento delle strutture già esistenti. Si è dato così avvio ad un intervento senza precedenti nella storia della Repubblica sia per l'entità degli investimenti (675 milioni di euro) e la tempistica della loro esecuzione (nell'arco di un triennio) sia per la portata strategica, volta a soddisfare un bisogno carcerario pari a circa 9.150 posti».

Per quanto riguarda la pianta organica della polizia penitenziaria Mele ha chiarito che sono stati portati a termine i concorsi pendenti e che i vincitori sono stati immessi in ruolo. E' stata inoltre autorizzata l'assunzione di 1800 di agenti di polizia penitenziaria a copertura dell'aumentato fabbisogno e per l'apertura delle nuove strutture carcerarie.
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