Immobiliaristi in carcereFermo il piano da 200 case
Borgochiesanuova, il terreno edificabile si trova dove sorgevano gli ex vivai Pegorari
Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura

Un terreno edificabile di circa 40mila metri quadrati, a Borgochiesanuova, sul quale dovevano essere costruiti circa 200 appartamenti. Sono passati cinque anni e il progetto è ancora bloccato sulla carta. E forse lo rimarrà ancora per un bel pezzo, visti i recenti guai giudiziari della proprietà: la House Building spa, con sede a Imola in provincia di Bologna.
All'inizio di febbraio, con l'accusa di aggiotaggio, infatti era stato arrestato l'ex amministratore delegato Maurizio Zuffa, sessant'anni, imolese. Con lui anche Alberto Mezzini, numero uno della Uni Land, società quotata in borsa, poi sospesa, che ha il controllo della House Building. I due, che erano agli arresti domiciliari dal 2 febbraio scorso, sono stati rimessi in libertà dal tribunale del riesame di Bologna. Alberto Mezzini, partito da una piccola società immobiliare con capitale minimo, in pochi anni è arrivato a capo di un impero finanziario con 50 società, tra queste anche la House Building, proprietaria del terreno residenziale che si trova in via Circonvallazione sud, compreso tra gli Angeli e la Parmense.
Si tratta dell'ex area Pegorari, dove sorgevano i vivai Gil Garden, poi falliti. L'area, nel 2007, fu acquistata dalla Gonzaga Green, una società con sede a Roma. Tenuta ferma per quattro anni è stata poi rivenduta alla House Building che, come già accennato, ha presentato il progetto in Comune, prevedendo un investimento complessivo di oltre 9 milioni di euro.
Il Comune nell'ottobre scorso ha incontrato i rappresentanti della House per cercare di istruire la pratica che comunque presenta ancora diversi scogli. Non ultimo quello rappresentato dal curatore fallimentare dei vecchi proprietari che, stando alle informazioni raccolte, avrebbe individuato alcune irregolarità nel passaggio di proprietà. A seguito dell'inchiesta i titoli di Uni Land sono stati sospesi da Piazza Affari, mentre quelli della House Building lo erano già da tempo.
L'inchiesta era nata da diversi esposti e segnalazioni nel 2008. Secondo l'accusa, dietro Uniland, ci sarebbe un castello di carta, perizie false fatte da periti compiacenti, tutti indagati. Insomma le società avrebbero un valore nettamente inferiore a quello ufficiale.
Argomenti:
I commenti dei lettori