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In malattia, ma faceva il muratoreScoperto dallo 007 e licenziato

Si assentava per malattia dall'azienda in cui lavorava da tempo. La moglie confermava i tremendi mal di schiena del marito, il quale però se ne andava a lavorare come muratore. Un secondo lavoro che non è sfuggito all'investigatore privato, arruolato dall'imprenditore. Per l'operaio di Ostiglia l'inevitabile licenziamento

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di Rossella Canadè
OSTIGLIA.
Per il titolare era a casa in malattia, costretto a letto, secondo il racconto della moglie zelante, da un blocco alla schiena che non gli dava tregua. Per un vicino di casa era invece l'angelo salvatore che, ad un prezzo inferiore di quello del mercato, gli rifaceva l'intonaco delle pareti della villetta. Metalmeccanico in malattia a spese dell'Inps e muratore in nero: negli stessi giorni. A scoprirlo è stato un detective assoldato dal titolare della fabbrica.

«Il titolare aveva avuto una soffiata, come spesso accade nei paesi, dove tutti sanno tutto - racconta Marco Baldo, titolare della Bmi investigazioni - e mi ha chiesto di controllare. Il sospetto era giusto. Aveva finto la malattia per fare un secondo lavoro, in nero. E non era la prima volta, quell'operaio credeva di aver scoperto l'uovo di Colombo. Il giochetto è stato stroncato».

Ma questo, spiega Baldo, non è stato l'unico caso. Anzi. Il controllo sull'assenteismo: è questa una delle nuove frontiere del settore delle investigazioni private. «Sarà la crisi, ma la voglia di pescare in castagna i dipendenti dilaga tra i titolari delle aziende». O vista dall'altra parte, aumentano i finti malati. Così il detective si trasforma in un acchiappa assenteisti. Fedifraghi che si sono spostati sul posto di lavoro.

Una gara a chi la sa più lunga: da un lato quelli che si lamentano della salute cagionevole per disertare la fabbrica, «negli uffici a dire la verità non mi è mai capitato, forse perché è più difficile fare un secondo lavoro nel settore», dall'altro canto i capimastro che per stanarli non esitano a scritturare un detective privato, con tanto di parcella oraria.

Ma quando scatta il sospetto? Di solito quando il periodo di malattia certificato dalla dichiarazione del medico è eccessivamente lungo o quando, al contrario, le assenze sono di quattro, cinque giorni, ma molto frequenti. Per i periodi brevi, spiega Baldo, le malattie più gettonate sono la sciatica, l'otite e la febbre persistente, un evergreen. Oppure la depressione, gli stati d'ansia.

«Questi sono difficilmente controllabili. Ad uno depresso nessuno si sentirebbe di tirare la croce addosso perché esce a fare una passeggiata, o se lo si incontra a fare la spesa a braccetto con la moglie. Ma quando li vedi con la cazzuola in mano in una casa, per diversi giorni ad orari fissi la questione prende tutta un'altra piega».

A fare la spia, sacrosanta in questi casi, afferma il detective, sono spesso i colleghi. «Ma non lo fanno solo per spirito di giustizia: "cantano" perché si sentono danneggiati in fabbrica, dovendo lavorare di più, e nel portafoglio: l'idea che un altro si arricchisca è insopportabile».
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