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Borgochiesanuova, ex serre ancora coperte d'amianto

Nonostante il sopralluogo estivo dell'Asl la bonifica non è ancora scattata. Il complesso chiuso da anni è in degrado

Nicola Corradini
1 minuto di lettura
MANTOVA. Fino a qualche anno fa era una delle più importanti rivendite di piante e fiori della città. Poi il passaggio di proprietà, la nuova gestione andata avanti per poco e infine la chiusura. Oggi il complesso delle ex serre che si estende lungo la circonvallazione sud, tra via Rinaldo Mantovano (Borgochiesanuova) e la provinciale Sabbionetana è una vasta area in degrado che nasconde una quantità imprecisata, me certo notevole, di amianto.

Il pericoloso materiale è presente sotto forma di lastre di eternit sui tetti della palazzina che ospitava gli uffici e gli spazi vendita. Ma la quantità maggiore è l'amianto in stato friabile utilizzato come isolante nelle tubature dell'impianto di irrigazione e riscaldamento delle serre e nella pompa idraulica collocata nel cuore del complesso.

La presenza di amianto friabile aveva preoccupato i tecnici dell'ufficio prevenzione dell'Asl quando la scorsa estate avevano effettuato un sopralluogo nella struttura abbandonata per conto dell'impresa che abbatterà tutto per costruirci delle case. Era stata la stessa ditta a chiedere la visita per avere una valutazione sullo stato dell'amianto e per accordarsi sulle procedure da effettuare per mettere tutto in regola.

Gli esperti dell'azienda sanitaria avevano parlato di una quantità notevole di amianto, anche se le prime valutazioni effettuate avevano rilevato che non c'era un rischio immediato di dispersione significativa di fibre. Dato rassicurante, ma i tecnici erano anche stati chiari sulla necessità di intervenire. Perchè l'amianto friabile è comunque una bomba ambientale ad orologeria. Le eventuali fratture e la fisiologica usura dovuta ad agenti ambientali (come i licheni) sono elementi che possono favorire l'incremento di dispersione nell'aria di pulviscolo contenente amianto in quantità significativa per la salute.

La perlustrazione non si era tradotta in una misurazione precisa della quantità di materiale pericoloso (l'amianto se inalato può causare il mesotelioma, il tumore della pleura, e per questo motivo è fuorilegge dal 1992) perchè i tecnici si attendevano che l'azione di bonifica sarebbe partita in tempi relativamente brevi. Una stima ufficiosa, tuttavia, parla di quintali di amianto distribuiti nell'ampio complesso.

Sono passati quasi sette mesi e tutto è rimasto come allora. Nessuna bonifica è partita e, a quanto pare, nessun piano di smantellamento delle strutture in amianto è stato presentato negli uffici dell'Asl da parte dell'impresa. Probabilmente l'apertura del cantiere per la costruzione delle nuove case non è così immediata come sembrava, ma il problema amianto resta. Anche perchè non è stata attuata alcuna misura protettiva e preventiva, come, ad esempio, la posa di teloni isolanti. Le serre continuano a rimanere una vasta area di degrado a ridosso dei condomini di Borgochiesanuova. Una parte delle vecchie strutture è stata utilizzata come discarica abusiva di rifiuti d'ogni genere. All'interno c'è persino la carcassa di un'auto.
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