Caro affitti nelle case Aler
Canoni anche raddoppiati per gli alloggi popolari. Tornano in vigore gli effetti di una legge regionale del 2007
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MANTOVA. Aumenti a raffica per gli affitti delle case popolari. Con i bollettini dei canoni, gli inquilini degli appartamenti dell'Aler si sono accorti di balzelli che, in media, hanno fatto crescere del 24 percento l'affitto pagato fino al dicembre dello scorso anno.
«In media significa che ci sono famiglie che si sono ritrovate affitti più pesanti del 50 percento o persino raddoppiati» argomenta il consigliere Pd, Nicola Martinelli, che ieri ha presentato una mozione per chiedere al Comune di convocare un vertice con Aler e sindacati inquilini.
L'obiettivo è di introdurre delle misure che portino ad una «riduzione sensibile» degli aumenti del canone d'affitto agli inquilini con i redditi più deboli. Oggi si terrà a partire dalle 17 una passeggiata nel quartiere (dalla sede del comitato Peter Pan) seguita da un'assemblea nella sala civica del quartiere per presentare la mozione.
L'annuncio delle iniziative è stato dato con una conferenza stampa a Lunetta a cui erano presenti, oltre Martinelli, il segretario cittadino Giovanni Buvoli ed alcuni esponenti del locale circolo del Pd. Con loro c'era anche Claudio Spaggiari, presidente del comitato Peter Pan, che già nel 2008 si era mobilitato contro l'aumento dell'affitto per effetto di una legge approvata dalla Regione.
Gli aumenti sono, in effetti, una conseguenza a scoppio ritardato di una norma varata dalla Regione nel novembre del 2007 con lo scopo dichiarato di ridefinire i criteri per stabilire gli affitti della case popolari. Già nei primi mesi del 2008 buona parte degli inquilini dei condomini dell'Aler (il Comune capoluogo, come altri, aveva deciso di calmierare la botta negli appartamenti di sua proprietà) si vide aumentare l'affitto in misura notevole.
Il comitato Peter Pan ha raccolto qualche dato che può dare un'idea dell'impatto sui redditi famigliari. «C'è chi da 101 euro si è trovato a dover pagarne 218, altri da 145 a 330 - riferisce Spaggiari - e non sono casi limite. Molti inquilini delle case Aler di Lunetta si sono ritrovati con affitti rincarati ben oltre le percentuali medie indicate dalla norma».
Soltanto una lunga trattativa tra sindacati e assessorato regionale alla casa (e localmente con l'Aler) aveva portato, agli inizi del 2009, ad un accordo che attutiva di molto l'impennata degli affitti, con particolare riguardo per la fascia più debole (fino a 9.347,99 euro di redito Isee) e a quella cosiddetta di primo accesso (tra i 9.347,99 ai 14.540, 99 euro).
Nel maggio di quell'anno, inoltre, un'intesa tra sindacati e Aler aveva portato all'abbattimento degli aumenti con effetto retroattivo. «Ma tutte queste intese sono scadute il 31 dicembre del 2010 - spiega Martinelli - e con i primi bollettini dell'affitto del 2011 i canoni sono tornati a quelli stabiliti dalla legge del 2007. Il problema è che da allora la situazione economica non si è modificata. La crisi, soprattutto per le famiglie più deboli, ha effetti pesanti. Basta pensare che nel 2008 la morosità negli alloggi popolari è stata di 1 milione e 291mila euro e nel 2009 di oltre due milioni».
Il Pd suggerisce di ridurre gli affitti sulla base dello stato di manutenzione e della ridefinizione del'costo convenzionale'.
«In media significa che ci sono famiglie che si sono ritrovate affitti più pesanti del 50 percento o persino raddoppiati» argomenta il consigliere Pd, Nicola Martinelli, che ieri ha presentato una mozione per chiedere al Comune di convocare un vertice con Aler e sindacati inquilini.
L'obiettivo è di introdurre delle misure che portino ad una «riduzione sensibile» degli aumenti del canone d'affitto agli inquilini con i redditi più deboli. Oggi si terrà a partire dalle 17 una passeggiata nel quartiere (dalla sede del comitato Peter Pan) seguita da un'assemblea nella sala civica del quartiere per presentare la mozione.
L'annuncio delle iniziative è stato dato con una conferenza stampa a Lunetta a cui erano presenti, oltre Martinelli, il segretario cittadino Giovanni Buvoli ed alcuni esponenti del locale circolo del Pd. Con loro c'era anche Claudio Spaggiari, presidente del comitato Peter Pan, che già nel 2008 si era mobilitato contro l'aumento dell'affitto per effetto di una legge approvata dalla Regione.
Gli aumenti sono, in effetti, una conseguenza a scoppio ritardato di una norma varata dalla Regione nel novembre del 2007 con lo scopo dichiarato di ridefinire i criteri per stabilire gli affitti della case popolari. Già nei primi mesi del 2008 buona parte degli inquilini dei condomini dell'Aler (il Comune capoluogo, come altri, aveva deciso di calmierare la botta negli appartamenti di sua proprietà) si vide aumentare l'affitto in misura notevole.
Il comitato Peter Pan ha raccolto qualche dato che può dare un'idea dell'impatto sui redditi famigliari. «C'è chi da 101 euro si è trovato a dover pagarne 218, altri da 145 a 330 - riferisce Spaggiari - e non sono casi limite. Molti inquilini delle case Aler di Lunetta si sono ritrovati con affitti rincarati ben oltre le percentuali medie indicate dalla norma».
Soltanto una lunga trattativa tra sindacati e assessorato regionale alla casa (e localmente con l'Aler) aveva portato, agli inizi del 2009, ad un accordo che attutiva di molto l'impennata degli affitti, con particolare riguardo per la fascia più debole (fino a 9.347,99 euro di redito Isee) e a quella cosiddetta di primo accesso (tra i 9.347,99 ai 14.540, 99 euro).
Nel maggio di quell'anno, inoltre, un'intesa tra sindacati e Aler aveva portato all'abbattimento degli aumenti con effetto retroattivo. «Ma tutte queste intese sono scadute il 31 dicembre del 2010 - spiega Martinelli - e con i primi bollettini dell'affitto del 2011 i canoni sono tornati a quelli stabiliti dalla legge del 2007. Il problema è che da allora la situazione economica non si è modificata. La crisi, soprattutto per le famiglie più deboli, ha effetti pesanti. Basta pensare che nel 2008 la morosità negli alloggi popolari è stata di 1 milione e 291mila euro e nel 2009 di oltre due milioni».
Il Pd suggerisce di ridurre gli affitti sulla base dello stato di manutenzione e della ridefinizione del'costo convenzionale'.
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