In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Dopo Zogno, scatta la corsa per la Cardiochirurgia

Tante domande per la successione al primario dell'ospedale Carlo Poma

Roberto Bo
2 minuti di lettura
Novembre 2006. Zogno mostra il primo cuore artificiale arrivato al Poma 
MANTOVA. Undici anni fa fondò la Cardiochirurgia a Mantova, chiamato al Poma dall'allora manager Lelio Pischedda. Più di cinquemila interventi (circa cinquecento all'anno) e quattro cuori artificiali impiantati con successo.

Tra qualche giorno in un ristorante mantovano il dottor Mario Zogno, bresciano, 61 anni, saluterà colleghi, amici e quanti hanno contribuito alla nascita e alla crescita del reparto. Più di cento gli invitati alla maxi cena. Previsto un breve discorso per ringraziare tutti e forse per spiegare meglio il motivo della partenza con destinazione il primariato della Cardiochirurgia dell'istituto San Rocco di Brescia.

Ma intanto al Poma è già corsa alla successione. Il primario lascerà l'ospedale a fine mese e il concorso per scegliere il successore scadrà il 9 maggio. Già fissata anche la data dei colloqui a cui saranno sottoposti gli aspiranti primari: il 26 maggio. Le domande finora pervenute sono una dozzina, ma altre ne arriveranno sicuramente negli ultimi giorni. Si ipotizzano tra i 20 e i 25 specialisti in corsa. Un posto molto ambito - le Cardiochirurgie in Itala non sono presenti in tutti gli ospedali - quello lasciato libero da Zogno.

Il reparto funziona come un orologio: tempistica, visite, interventi anche complessi, tutto svolto in maniera impeccabile, ovviamente in collaborazione con la Cardiologia diretta dal primario Roberto Zanini. Oltre agli impianti dei cuori artificiali, ultimamente anche una nuova tecnica operatoria mininvasiva e rivoluzionaria.

Ma non è tutto: la divisione diretta da Zogno è stata più volte inserita dal ministero della Salute tra le migliori d'Italia. Per due anni di seguito ha ottenuto l'ambito riconoscimento da parte dei vertici della sanità italiana. Uno studio del ministero sugli esiti a breve termine degli interventi di by-pass aortocoronarico registrò infatti nella Cardiochirurgia del Poma una mortalità a 30 giorni tra le più basse d'Italia e comunque di molto inferiore alla media nazionale (1,8%).

Lo stesso studio, proposto per la prima volta nel biennio 2002-2004, aveva monitorato 64 strutture sanitarie e la mortalità dei malati a trenta giorni era risultata in linea con i dati della letteratura internazionale. Già questa indagine aveva messo la cardiochirurgia del Poma tra gli otto ospedali più sicuri della penisola insieme al Santa Croce di Cuneo, al civile di Legnano, al San Raffaele di Milano, al Santa Chiara di Trento, alla clinica San Rocco Franciacorta di Ome (Bs), al Polo cardiologico dell'ospedale di Gattinara (Ts) e all'Hesperia Hospital di Modena.

Il successore? Durante il periodo di vacanza il reparto sarà probabilmente diretto da Vinicio Fiorani, vice e da anni braccio destro di Zogno. A Mantova l'improvvisa partenza del cardiochirurgo bresciano (Virgilio d'oro 2009) ha lasciato il mondo sanitario con l'amaro in bocca - vista anche la popolarità tra i pazienti per l'attaccamente al lvoro e lo spirito umano - e sono in tanti ad auspicare una successione all'insegna della continuità.
I commenti dei lettori