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Mantova-Cremona a metà Autostrada ferma a Bozzolo

Fava e Beduschi: la Regione ha deciso e punterà sul Tibre

Francesco Romani
1 minuto di lettura
Gianni Fava Alessandro Beduschi e Giampaolo Benedini 
VIRGILIO. La Regione punterebbe al dimezzamento del percorso autostradale regionale Mantova-Cremona che partendo dalla città del Torrazzo si fermerebbe a Bozzolo, cancellando tutto il tratto virgiliano. Occhi puntati invece sul Tibre che dopo i cantieri nel Parmense ripartirebbe da Nogarole Rocca.

Ad affermarlo, l'onorevole della Lega Gianni Fava che martedì ha indetto una conferenza stampa con il sindaco di Virgilio Alessandro Beduschi (Pdl) e l'assessore mantovano Giampaolo Benedini. «Non esistono né le condizioni economiche, né i flussi di traffico per garantire l'intero percorso della Mantova-Cremona - ha spiegato Fava - che invece diventerà un'appendice del Tibre da Bozzolo. Le due autostrade sono complementari e vanno viste come un'unica infrastruttura collegata al potenziamento del Brennero».

Ma se la Mantova-Cremona sarà cancellata nella nostra provincia, come si risolveranno i nodi viabilistici e di traffico? «Intanto con il prolungamento rettilineo a nord della Romana fra l'asse sud, alla valle dei Fiori e l'A 22 a Bagnolo - spiega Fava - e poi spostando la ferrovia che attraversa il capoluogo liberando così porta Cerese e il passaggio davanti all'ospedale».

Aspetto che Benedini ha ricordato nel suo intervento nel quale ha proposto di togliere i binari che attraversano il centro di Mantova e costruire una diramazione della linea Mantova Verona all'altezza di Roverbella che raggiunga il polo produttivo e il porto di Valdaro. Soluzione obbligata «visto che il futuro indica un potenziamento del trasporto ferroviario incompatibile con i binari in centro urbano».

Alessandro Beduschi ha quindi spiegato: «La crisi ci regala l'opportunità di fare una sola delle due autostrade previste nel Mantovano. E vista la pessima gestione delle infrastrutture da parte della Provincia, alla fine si farà solo il Tibre, autostrada promossa dalla società Autocisa per collegare Verona a Parma. Per la nostra area a sud del capoluogo, l'asse interurbano è solo un acconto della soluzione del traffico mentre il prolungamento verso l'Autobrennero dopo la valle dei Fiori sarà il saldo».

Come si farà questo prolungamento, se non sarà più finanziato dalla Mantova-Cremona? «Penso all'impegno diretto delle amministrazioni nostra e di Bagnolo - prosegue Beduschi - e al project financing (l'intervento dei privati ndr). Penso anche all'intervento della Provincia, che sinora ha gettato una marea di soldi in opere come la tangenziale di Porto o la Mantova mare che hanno flussi di traffico molto bassi rispetto a Cisa o Romana».

Per il raccordo asse-sud Autobrennero sarebbero già pronti gli studi sul flusso di traffico, che promuovono l'opera. E per il Tibre, chi ripagherà Autocisa dall'apertura di un doppio cantiere a sud e a nord? «Su quello si sta studiando una sorta di rimborso attraverso il prolungamento della concessione» conclude Beduschi.
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