Casi di assenteismo al PomaDue coniugi patteggiano 8 mesi
Dal cartellino marcatempo risultava al lavoro, ma lei spesso al lavoro non c'era affatto. A timbrare ci pensava il marito che al mattino passava al Poma e inseriva il tesserino della moglie nel timbratore. Per la magistratura il caso non sarebbe isolato
1 minuto di lettura

MANTOVA. Dal cartellino marcatempo risultava al lavoro, ma lei spesso non era in ospedale. A timbrare ci pensava il marito che al mattino presto, prima di recarsi in ufficio passava al Poma, inseriva il tesserino della moglie nel timbratore e poi se ne andava. Clara Dall'Acqua, 54 anni, ostetrica e Mauro Marchi, 55 anni, di Virgilio hanno patteggiato ieri otto mesi e venti giorni.
I fatti risalgono al 2007. Clara Dall'Acqua non è più dipendente del Poma. Si è licenziata dopo la denuncia. Ma, a quanto pare, l'episodio non è isolato. Alla Procura, infatti, sono pervenute altre segnalazioni di un uso "scorretto", delle timbrature e accertamenti sono in corso.
Il danno causato per assenteismo è di circa 2500 euro. Una cifra, tutto sommato, irrisoria per l'avvocato difensore dei coniugi Tiberio Massironi del foro di Busto Arsizio. Ma quella pratica non era passata inosservata, soprattutto a chi in ospedale ci lavorava tutto il giorno. Così, dopo alcune segnalazioni la direzione dell'azienda ospedaliera di Mantova aveva chiesto alle forze dell'ordine di indagare.
Per circa un mese e mezzo la donna è stata osservata nei suoi spostamenti e in quelli del marito e alla fine è scattata la denuncia per truffa ai danni del servizio sanitario nazionale.
L'indagine anti-assentesimo era stata condotta dalla questura che si era avvalsa del lavoro investigativo del posto di polizia del Carlo Poma, che per circa un mese e mezzo aveva tenuto sotto osservazione gli spostamenti della dipendente ospedaliera.
I poliziotti l'avevano tenuta d'occhio all'uscita di casa e poi anche sul luogo di lavoro e in alcuni casi hanno potuto chiaramente riscontrare che la donna era assente dall'ospedale nonostante il cartellino marcatempo ne attestasse la presenza. A quel punto è scattato l'appostamento per scoprire chi timbrava al suo posto e nel giro di pochi giorni si è scoperto che l'ostetrica aveva un complice: il marito. L'uomo prima di recarsi al lavoro (non è dipendente del Poma) passava in ospedale e timbrava per conto della moglie. (go)
I fatti risalgono al 2007. Clara Dall'Acqua non è più dipendente del Poma. Si è licenziata dopo la denuncia. Ma, a quanto pare, l'episodio non è isolato. Alla Procura, infatti, sono pervenute altre segnalazioni di un uso "scorretto", delle timbrature e accertamenti sono in corso.
Il danno causato per assenteismo è di circa 2500 euro. Una cifra, tutto sommato, irrisoria per l'avvocato difensore dei coniugi Tiberio Massironi del foro di Busto Arsizio. Ma quella pratica non era passata inosservata, soprattutto a chi in ospedale ci lavorava tutto il giorno. Così, dopo alcune segnalazioni la direzione dell'azienda ospedaliera di Mantova aveva chiesto alle forze dell'ordine di indagare.
Per circa un mese e mezzo la donna è stata osservata nei suoi spostamenti e in quelli del marito e alla fine è scattata la denuncia per truffa ai danni del servizio sanitario nazionale.
L'indagine anti-assentesimo era stata condotta dalla questura che si era avvalsa del lavoro investigativo del posto di polizia del Carlo Poma, che per circa un mese e mezzo aveva tenuto sotto osservazione gli spostamenti della dipendente ospedaliera.
I poliziotti l'avevano tenuta d'occhio all'uscita di casa e poi anche sul luogo di lavoro e in alcuni casi hanno potuto chiaramente riscontrare che la donna era assente dall'ospedale nonostante il cartellino marcatempo ne attestasse la presenza. A quel punto è scattato l'appostamento per scoprire chi timbrava al suo posto e nel giro di pochi giorni si è scoperto che l'ostetrica aveva un complice: il marito. L'uomo prima di recarsi al lavoro (non è dipendente del Poma) passava in ospedale e timbrava per conto della moglie. (go)
Argomenti:
I commenti dei lettori