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San Giovanni, in coda per ore per firmare contro la Wsr

E' bastato solamente un pomeriggio per raggiungere il quorum necessario per il referendum

Francesco Romani
1 minuto di lettura
Banchetto con notaio. Il fronte del no ieri in piazza 
SAN GIOVANNI DEL DOSSO. Per ore in paziente attesa. Una fila di oltre 300 cittadini ieri sera ha firmato l'avvio dell'iter del referendum comunale contro la Wsr, la ditta di bonifica terreni inquinati il cui insediamento è osteggiato dalla maggioranza della popolazione.

 Di firme ne bastavano 210 circa, il 20% del corpo elettorale in base allo statuto comunale. Ma la proposta di un gruppo di cittadini di indire il referendum comunale, terzo tentativo di affrontare il caso Wsr dopo la richiesta di discussione in consiglio e la petizione con mille firme, tutte inascoltate dal sindaco Nandino Galeotti, ha fatto centro.

Già mezz'ora prima dell'orario stabilito, le 18, una trentina di cittadini era in attesa per firmare la richiesta davanti ad un notaio. Gazebo e punto volante sotto i portici davanti alla chiesa hanno richiamato in poco tempo circa 300 persone. Tutte in paziente attesa del proprio turno, visto che le procedure seguite dai notai Egidio Ferrari di Sermide e Guido Stori di Poggio Rusco erano complesse e richiedevano tempo. In ordinata fila anziani, mamme con i bimbi, operai che tornavano dal lavoro, agricoltori. Tutti a segnalare la loro decisa volontà di dire no all'insediamento ritenuto incompatibile con una piccola cittadina che vive d'agricoltura di qualità.

«La prossima volta faremo un risotto per ingannare l'attesa e ringraziare la gente - scherza Artemio Benetti, uno degli organizzatori -. Certo, anche se abbiamo già raggiunto il numero minimo stabilito non manderemo via nessuno, dopo che con pazienza hanno aspettato più di un'ora in fila per firmare». Avviato l'iter del referendum, i promotori invieranno agli enti la richiesta di sospendere l'iter dell'insediamento in attesa dell'esito del referendum.
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