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Wsr a San Giovanni? No dai vicini d'Oltrepò

I paesi mantovani confinanti compatti nel criticare l'ipotesi di insediamento dell'azienda che ripulisce materiali inquinati

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MANTOVA. Si va dal no deciso di Quistello, Quingentole, Villa Poma e Schivenoglia al no più prudente di Poggio e San Giacomo. Ma il parere è unanime. Così com'è, l'insediamento della Wsr (azienda che ripulisce materiali inquinati ndr) a San Giovanni del Dosso non va bene. E a dirlo stavolta sono i Comuni mantovani "vicini di casa" dell'amministrazione guidata da Nandino Galeotti.

Minimo comune denominatore degli interventi dei sindaci, contattati dalla Gazzetta, è l'insieme di tre elementi, snocciolati nell'incontro convocato dal Consorzio Oltrepò della scorsa settimana che porterà a un secondo appuntamento nel quale dovrebbe essere elaborato un documento condiviso.

Ecco i tre punti. Primo, tutte le amministrazioni concordano sul bisogno di avere maggiori informazioni tecniche e chiarimenti sull'insediamento e l'impatto che avrà sull'ambiente. Secondo, molti sindaci lamentano il fatto che una scelta simile, che ha ricadute su tutto il territorio, non può essere assunta da un solo Comune. Terzo, viene ricordato che proprio il Consorzio ha investito da tempo su uno sviluppo improntato all'agricoltura e la tutela delle produzioni tipiche, e questo insediamento andrebbe in controtendenza.

Ma sentiamo i sindaci. Parole decise da Quingentole, Quistello e Villa Poma. Quingentole (Alberto Manicardi): «Dico no all'insediamento perché si discosta da quelle che sono le priorità del nostro territorio. E poi il gioco non vale la candela, visti i pochi posti di lavoro promessi. E perché, poi, un impianto simile non si crea laddove questi fanghi da bonificare vengono inquinati? Perché non va a Valdaro?».

A Quistello, paese del candidato alle Provinciali Pastacci (inizialmente molto cauto sul tema, ora molto preoccupato), parla il neosindaco Luca Malavasi: «No per due motivi. Non rientra tra le linee strategiche di programmazione del territorio, e poi non è chiaro, vista la provenienza anche lontana dei terreni da pulire, se enti pubblici come l'Arpa e l'Asl abbiano la capacità di controllare».

Anche a Roberto Pedrazzoli (Villa Poma) «non sembra opportuno» l'arrivo di questa ditta, vista «la zona agricola e gli sforzi fatti in questi anni per valorizzarla». Il no di Schivenoglia era raccontato ieri dalla Gazzetta.

Restano San Giacomo delle Segnate e Poggio. Il primo Comune (sindaco Paolo Bocchi), pur dichiarandosi «non contrario alla Wsr in via di principio», ha prodotto un documento in cui evidenzia alcune criticità al progetto che, così com'è, non viene accettato. Anche per Poggio Rusco, il sindaco Sergio Rinaldoni rileva che, «anche se aziende come la Wsr sono necessarie perché anche da noi esistono siti inquinati, al momento non ci sono abbastanza garanzie. Quindi, nel dubbio, diciamo di no».

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