I sindaci si arrendono Vaccini medici solo a Castiglione
Vincenzo Corrado
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CASTIGLIONE. Alla fine i sindaci dell'Alto Mantovano si sono dovuti arrendere: il centro unico per i vaccini di Castiglione si farà. Martedì l'incontro tra il direttore generale dell'Asl Mauro Borelli e i primi cittadini. «Sì, l'accorpamento ci sarà - spiega Roberto Amicabile (Ponti sul Mincio) - e a dire il vero non abbiamo avuto voce in capitolo in questo tavolo. E anche per i consultori non siamo fiduciosi».
Un unico centro vaccinale per l'Alto Mantovano: l'Asl da tempo sta lavorando per migliorare qualità e sicurezza del servizio. Il progetto prevede che l'ospedale San Pellegrino di Castiglione diventi il punto di riferimento del distretto socio-sanitario della zona. Una struttura in grado di fornire l'assistenza adeguata anche nel caso che qualcosa vada storto durante la vaccinazione. Ad oggi i centri accreditati sono quattro: Guidizzolo, Goito, Volta e appunto Castiglione.
«Per i cittadini dei paesi più distanti da Castiglione - spiega Amicabile, portavoce dei sindaci - il centro unico non è una scelta positiva. Da due mesi chiedevamo un confronto con Borelli, che finalmente c'è stato, dopo che l'Asl ha latitato per parecchie settimane. L'impressione di noi sindaci è che il nostro parere non sia praticamente stato preso in considerazione e che la decisione è stata presa da parecchio tempo».
L'ultimo summit tra sindaci e azienda sanitaria locale risaliva ad inizio marzo. In quel caso Amicabile e colleghi avevano chiesto di non chiudere tutti i centri vaccinali periferici, in modo da non creare disagi ai cittadini dei comuni collinari. «Con l'Asl - continua Amicabile - ci rivedremo dopo l'estate per discutere anche la questione dei consultori, ma il nostro timore è che non tutti rimarranno aperti». Borelli ha spiegato ai primi cittadini che i prossimi mesi saranno utilizzati per alcune sperimentazioni sui servizi erogati a minori e famiglie. «L'impressione - conclude Borelli - è che l'Asl voglia fare le prove generali per poi tagliare dei servizi».
Martedì, per la prima volta, il direttore generale dell'Asl è intervenuto direttamente sulla questione del centro vaccinale e su quello dei consultori. «La nostra priorità è la sicurezza - ha spiegato Borelli - e in uno dei centri vaccinali, quello di Volta, non c'è neanche un rianimatore. Sui consultori, invece, ci confronteremo con i sindaci e riparleremo».
Un unico centro vaccinale per l'Alto Mantovano: l'Asl da tempo sta lavorando per migliorare qualità e sicurezza del servizio. Il progetto prevede che l'ospedale San Pellegrino di Castiglione diventi il punto di riferimento del distretto socio-sanitario della zona. Una struttura in grado di fornire l'assistenza adeguata anche nel caso che qualcosa vada storto durante la vaccinazione. Ad oggi i centri accreditati sono quattro: Guidizzolo, Goito, Volta e appunto Castiglione.
«Per i cittadini dei paesi più distanti da Castiglione - spiega Amicabile, portavoce dei sindaci - il centro unico non è una scelta positiva. Da due mesi chiedevamo un confronto con Borelli, che finalmente c'è stato, dopo che l'Asl ha latitato per parecchie settimane. L'impressione di noi sindaci è che il nostro parere non sia praticamente stato preso in considerazione e che la decisione è stata presa da parecchio tempo».
L'ultimo summit tra sindaci e azienda sanitaria locale risaliva ad inizio marzo. In quel caso Amicabile e colleghi avevano chiesto di non chiudere tutti i centri vaccinali periferici, in modo da non creare disagi ai cittadini dei comuni collinari. «Con l'Asl - continua Amicabile - ci rivedremo dopo l'estate per discutere anche la questione dei consultori, ma il nostro timore è che non tutti rimarranno aperti». Borelli ha spiegato ai primi cittadini che i prossimi mesi saranno utilizzati per alcune sperimentazioni sui servizi erogati a minori e famiglie. «L'impressione - conclude Borelli - è che l'Asl voglia fare le prove generali per poi tagliare dei servizi».
Martedì, per la prima volta, il direttore generale dell'Asl è intervenuto direttamente sulla questione del centro vaccinale e su quello dei consultori. «La nostra priorità è la sicurezza - ha spiegato Borelli - e in uno dei centri vaccinali, quello di Volta, non c'è neanche un rianimatore. Sui consultori, invece, ci confronteremo con i sindaci e riparleremo».
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