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Sindaco messo in minoranza sul caso Wsr

Resa dei conti in giunta: slitta il consiglio, ma in conferenza servizi entra anche il "no"

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Paese in fermento La raccolta di firme a San Giovanni 
SAN GIOVANNI. Due ore di resa dei conti interna nell'ufficio del sindaco, martedì sera, non sono bastate per trovare una posizione di sintesi sul caso Wsr. La maggioranza è definitivamente spaccata. Il sindaco non ha più i numeri per esprimere un "via libera" in sede di conferenza dei servizi e sarà costretto a dare conto anche delle ragioni del fronte del "no", ma almeno riesce ad allontanare le forche caudine del consiglio. Che slitta alle prossime settimane.

La procedura d'urgenza, su cui il sindaco ha l'ultima parola, non è infatti stata attivata. Una delusione per i comitati, certi che la discussione potesse essere fissata per ieri sera. L'appuntamento per i cittadini sul piede di guerra, resta comunque: alle 20.30, davanti al municipio. Una grande assemblea pubblica per segnalare il disagio dei cittadini di fronte a questa vicenda che da febbraio sta dividendo il paese.

Come noto, l'eventuale contrarietà del Comune, allo stato attuale della procedura, può essere espressa attraverso un "no" alla conferenza di servizi dove l'amministrazione è chiamata ad esprimere un parere vincolante. Ma questo deve essere "motivato" per essere accettato dalla Provincia, l'ente che rilascia l'autorizzazione finale alla ditta. In mancanza di motivazioni, infatti, un eventuale diniego dell'autorizzazione esporrebbe a possibili richieste di danni. Nel caso invece il Comune decida di non trasformare in industriale l'area agricola opzionata dalla ditta, la pratica si fermerebbe poiché la Wsr non potrebbe dimostrare alla Provincia la disponibilità di un terreno urbanisticamente adeguato e la Provincia negherebbe quindi l'autorizzazione.

I comitati che nel frattempo si sono formati, hanno utilizzato diverse tattiche per portare il Comune a dire no. Una prima raccolta con 280 firme per portare in consiglio il parere sulla Wsr, appello non accolto dal sindaco; quindi oltre mille firme raccolte in zona a sostegno di un documento critico; infine i 412 sottoscrittori della richiesta di referendum comunale. Nel frattempo si sono vissuti anche momenti di forte tensione con centinaia di cittadini in piazza a protestare in due riprese con cartelli e slogan e l'intervento delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza di sindaco e giunta. Proteste sicuramente decise, ma pacifiche che si sono aggiunti ai "no" espressi dei Comuni vicini, dell'associazione Oltrepò, delle confederazioni agricole Coldiretti, Confagri e Cia sino alla manifestazione che si terrà stasera davanti al Comune.
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