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I restauri del Conservatorio Campiani diventano un volume da sfogliare

Campiani, presentato il libro che illustra la storia del progetto tutt’oggi in corso d’opera

Elena Caracciolo
1 minuto di lettura
La presentazione e l’esterno del Campiani (foto Mirko Di Gangi) 
MANTOVA. Passeggiando per il cortile, la sensazione è di essere avvolti dalle note musicali udite in ogni angolo, e all'interno ancora più forte è il profumo di nuovo, emanato dalle pareti fresche di intonaco. A spiegare di cosa stiamo parlando è il titolo del libro presentato sabato mattina: Restauro del conservatorio Lucio Campiani nel convento di santa Maria della misericordia Mantova. Strumenti per un inusuale concerto. Un volume che raccoglie passo per passo la storia del monumentale progetto, tutt'oggi in corso d'opera, sulla ristrutturazione dell'edificio di via Conciliazione.

L'ultimo gioiello rifinito nei minimi dettagli era stata la prima biblioteca musicale, inaugurata lo scorso aprile, e aperta al vasto pubblico di professionisti, appassionati, e curiosi. Nel frattempo le opere di restauro non si sono però fermate, e a parlarne partendo dai riferimenti storici che fanno da prefazione al libro, è il presidente del Campiani Sergio Cordibella. «Il conservatorio ha radici lontane, che partono dal 1497, quando nacque come convento. Da caserma per i militari, a scuola - racconta - i suoi utilizzi cambiarono continuamente, fino ad essere abbandonato alla fine degli anni ottanta. Nel 2000 finalmente si iniziarono a delineare i progetti per la ristrutturazione, spiegati e illustrati nel volume».

Al tetto, prima parte ad essere rimessa a nuovo, sono poi seguiti la costruzione dell'auditorium Monteverdi, il restauro del chiostro, l'allestimento della biblioteca collegata a una sala studio per docenti e studenti, e altre stanze minori. Il tutto per un valore di sette milioni di euro ricevuti da Provincia, Ministero, Regione Lombardia, e fondazioni bancarie, a cui se ne dovranno aggiungere almeno altri tre milioni per completare i lavori.

«La prossima tappa è intervenire all'interno del chiostro piccolo, dove ci saranno gli uffici, e poi recuperare il primo piano, in particolare attrezzando le aule con impianti di insonorizzazione. In fine al secondo, creare uno studentato per scambi internazionali con quindici posti letto».
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