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Preso con un etto di cocaina Lo nascondeva in auto

In carcere un marocchino, fermato ad Asola organizzando appositamente un posto di blocco

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Il dirigente della Mobile Vittorio Rossi con due agenti 
ASOLA. I sospetti dei poliziotti hanno trovato conferma appena il giovane ha abbassato il finestrino. Nervoso e con una gran voglia di svignarsela al più presto. Ne aveva tutte le ragioni, perché in auto nascondeva più di 100 grammi di cocaina. Polvere bianca purissima, ancora da tagliare, che sul mercato della droga avrebbe venduto a una cifra che supera i 5mila euro. La droga è stata sequestrata e lui, marocchino, 31 anni, è finito in cella.

Mohamed Serfek deve rispondere davanti al giudice di detenzione a scopo di spaccio di stupefacenti. Ma l'indagine è tutt'altro che chiusa. I poliziotti della Squadra Mobile di Mantova che lo hanno arrestato stanno cercando di trovare i canali di smercio e di approvvigionamento del pusher e di fare un quadro della rete dei clienti. Indagini che partiranno dall'analisi del cellulare del giovane e dai tabulati telefonici.

Serfek era tenuto sott'occhio da un po' di tempo. Da quando una soffiata lo aveva indicato come uno dei principali fornitori del giro della cocaina nella zona dell'Alto Mantovano. Pedinamenti, appostamenti, parecchie domande in giro: quando i poliziotti hanno avuto le idee chiare sulla sua attività hanno deciso di entrare in partita. Martedì lo hanno seguito per gran parte della giornata, fino a quando hanno intuito che doveva aver fatto un carico di cocaina da vendere.

Ad Asola, lungo la strada provinciale che porta al Bresciano, hanno organizzato un posto di blocco. Unico obiettivo l'auto del marocchino, che altri agenti stavano tallonando da un bel po'. Controllo dei documenti, qualche domanda per rompere il ghiaccio e poi la perquisizione.  La cocaina, neanche tanto nascosta dentro il cruscotto, era già divisa in dosi, dentro a sacchetti di cellophane. Centocinque grammi: Serfek ha potuto solo porgere i polsi. (r.c.)
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