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Solidarietà anti Wsr Avis, stop ai trasporti protetti

San Giovanni, «Diamo un segnale all’amministrazione». Ma un volantino accusa i volontari: speculano sugli anziani

1 minuto di lettura

di Francesco Romani

SAN GIOVANNI DEL DOSSO

L’Avis sospende «per solidarietà nei confronti dell’ex assessore revocato» e per «sollecitare un cambiamento dell’amministrazione sul caso Wsr» i trasporti protetti agli anziani. Una decisione che è il segno di quanto la vicenda della ditta che si occupa di bonifica terreni inquinati sia penetrata profondamente nel cuore della cittadinanza, largamente contraria all’insediamento. Ma che scatena una “guerra” di volantini per il paese fra accuse di voler strumentalizzare anche «i più poveri e i più bisognosi» e nette prese di distanza da questo volantino.

Facciamo un passo indietro. L’assessore a scuola e servizi sociali Annarita Breviglieri segnala alla propria giunta e al sindaco Nandino Galeotti la necessità di dare voce in consiglio comunale alle voci contrarie alla Wsr che nel frattempo, siamo a febbraio, stanno incominciando a concretizzarsi. Come effetto, ottiene la sua immediata defenestrazione con la revoca del proprio incarico dal momento che la sua maggioranza a quel momento è favorevole alla Wsr.

Ma questo scatena per prime le proteste dei genitori della scuola, con i quali l’assessore aveva avviato un proficuo dialogo. Quindi delle associazioni di volontariato, che hanno minacciato di non organizzare e far svolgere le consuete manifestazioni.

Ora arriva questa presa di posizione dell’Avis guidata dalla presidente Francesca Prevete con la quale si sospende temporaneamente il servizio dal 30 maggio mentre il Comune corre ai ripari e incarica altri del servizio. «Abbiamo voluto fare un atto di solidarietà nei confronti dell’ex assessore Breviglieri con la quale abbiamo sempre avuto ottimi rapporti – spiega Gino Gibertoni, dell’associazione donatori – e dare un segnale all’amministrazione sul tema della Wsr».

Contro questa presa di posizione giovedì è apparso un volantino che parla di «ricatto» attaccando l’Avis, giudicata come associazione di «falsi volontari che non lavorano per il bene degli anziani del paese, ma solo per meschini interessi di bottega».

Ma scoppia un “giallo” sulla paternità di questo volantino che è genericamente firmato «gli agricoltori di San Giovanni». A breve giro, viene diffusa una seconda nota, firmata dai «veri agricoltori di San Giovanni del Dosso» con i nomi di Emilio Canossa, Icilio Benatti e Roberto Giovannelli. «Gli agricoltori di San Giovanni si dissociano e precisano che non hanno nulla a che fare con il volantino e che tra l’altro rischia di fomentare odio e di infangare la credibilità di un’associazione che per San Giovanni ha fatto molto e molto sicuramente farà in futuro».

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