Caso Wsr, si dimette il sindaco di San Giovanni
Resa del primo cittadino o ulteriore mossa per favorire l’azienda? Confermato il consiglio all’alba

di Vincenzo Corrado
SAN GIOVANNI DEL DOSSO
Nandino Galeotti si è dimesso. La tormentata vicenda legata all’insediamento della Wsr, la ditta che bonifica terreni inquinati, sembra essere arrivata ad un punto di svolta. Ma non certo alla sua conclusione. Sì perché la decisione di Galeotti potrebbe creare nelle prossime ore un rebus amministrativo di difficile soluzione e che con molta probabilità coinvolgerà anche Prefettura e Ministero. Tentiamo di capire quali sono gli scenari possibili delle prossime ore.
L’ormai ex sindaco di San Giovanni del Dosso ha presentato ieri in Comune la lettera in cui da forfait. Una mossa a sorpresa, fatta il giorno precedente al consiglio comunale della verità che si svolgerà stamattina, dove i consiglieri saranno chiamati a revocare la variante al piano di lottizzazione dell’area Pancaldo, senza la quale la Wsr non può insediarsi sul territorio di San Giovanni. Considerato che oltre ai quattro esponenti dell’opposizione, anche la maggioranza, a meno di clamorose sorprese, si esprimerà per la revoca della variante al piano di lottizzazione, tutto farebbe pensare ad una sostanziale vittoria del popolo “No Wsr”. Ma non è così, per due motivi. Il primo: l’ultima parola sullo sbarco a San Giovanni dell’azienda deve essere espresso dalla Conferenza dei servizi, che verrà presumibilmente convocata nelle prossime settimane. Ma chi rappresenterà in quell’occasione il Comune, che ufficialmente aveva espresso parere favorevole nella precedente seduta? Probabilmente il commissario straordinario che prenderà il posto di Galeotti.
La persona incaricata dal Prefetto verrà nominato tra venti giorni esatti: sarà lui a prendersi la resposabilità di andare contro il sì alla Wsr espresso dall’ex sindaco a fine maggio? Punto secondo: per revocare la variante al piano di lottizzazione serve il voto favorevole di almeno sei consiglieri. Ma anche quello del sindaco, che stamattina con tutta probabilità non si presenterà in consiglio. E che in ogni caso, da dimissionario, non voterà. Mancherà quindi il numero legale? Il dubbio verrà sciolto solo durante la giornata di oggi, quando il Comune sarà costantemente in contatto con Prefettura e Ministero. Il regolamento comunale di San Giovanni non spiega come comportarsi in una situazione come quella creatasi nelle ultime ore. Una cosa è certa: le dimissioni di Galeotti (che come ormai accade da giorni, ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni) sembrano complicare ulteriormente la situazione a San Giovanni. Una telenovela che proseguirà nelle prossime ore. E settimane.
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