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S. Giovanni, salta il consiglio Arriva il commissario

Mancano i numeri per la seduta del mattino: si dimette anche il vicesindaco. E molla anche la minoranza

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SAN GIOVANNI DEL DOSSO

La revoca della delibera di variante al piano di lottizzazione in area Pancaldo, approvata a maggioranza in febbraio per consentire l’insediamento della Wsr, non è andata in porto. Di fronte a sei consiglieri presenti, il segretario comunale Claudio Bavutti ha dichiarato la seduta del consiglio comunale “deserta” per mancanza del numero legale.

L’attesa, dalle 8.30 alle 9.30, di un settimo, indispensabile, consigliere, è stata vana. L’epilogo della movimentata mattinata di martedì – cominciata alle 8 con le dimissioni del vicesindaco Gennari e del consigliere Sacchi - sono state le dimissioni di altri sette consiglieri. Dimissioni “contestuali”, poiché finalizzate ad aprire immediatamente le porte del Comune al Commissario straordinario. Nel frattempo, in primo piano resta l’obiettivo di impedire l’insediamento della Wsr in loco.

Questo era l’oggetto del consiglio comunale, richiesto da cinque consiglieri di maggioranza per approvare la revoca della delibera di variante al piano di lottizzazione individuato per l’insediamento richiesto dalla Wsr. Ma dei richiedenti - il vicesindaco Agostino Gennari, gli assessori Pietro Benatti e Ario Carnevali, il capogruppo Remo Galavotti, i consiglieri Guerrina Sgarbi e Bruno Sacchi – alle 8.30, orario della convocazione, solo il capogruppo Remo Galavotti era presente in aula, dove sono arrivati puntuali anche l’ex assessore Annarita Breviglieri e i quattro consiglieri di minoranza Mario Loddi, Mirka Riccò, Rosetta Bettinazzi e Maurizio Lui. E le assenze hanno impedito di fatto il raggiungimento del quorum.

Il segretario comunale Bavutti ha informato che, se entro le 9.30 non fosse arrivato un settimo consigliere, la seduta sarebbe stata dichiarata “deserta” per insufficienza del numero legale. E così è stato, perché nessuno degli assenti si è fatto vivo, nonostante qualcuno abbia anche cercato di rintracciarli. Alle 9.30, in seconda convocazione, il segretario comunale ha dichiarato l’impossibilità di aprire la seduta per mancanza del numero legale. Galavotti ha chiesto un’altra convocazione entro 24 ore, e di mettere la richiesta agli atti, ma il segretario ha spiegato che non era possibile verbalizzare, non essendo la seduta “aperta”.

Ed ha aggiunto che, nel caso in cui fosse presentata la richiesta di un’ulteriore consiglio, sarebbe stato convocato entro 20 giorni. «Troppo tardi”, è stata la valutazione di consiglieri e cittadini. Si é così arrivati ad optare per le dimissioni contestuali, presentate alle 12.15 dai consiglieri di maggioranza Benatti, Galavotti e Breviglieri e dai quattro consiglieri di minoranza.

Roberta Bassoli

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