Moschea ad Asola No dell’amministrazione
Malcisi: un gruppo di islamici ha messo gli occhi sul paese. Dietro il progetto del centro culturale c’è il luogo di culto

ASOLA
No assoluto, da parte dell’amministrazione, alle due richieste islamiche per la realizzazione di una moschea ad Asola. «Fino a quando questa Amministrazione governerà Asola – dichiara Marco Malcisi- non si autorizzerà la trasformazione di immobili o la realizzazione di mosche».
La prima richiesta risale a cinque mesi fa in Comune, racconta il nuovo portavoce del Capo Gruppo di Maggioranza e consigliere Marco Malcisi esponente della Lega Nord, quando un gruppo di islamici pachistani ha avuto un incontro con lui e il sindaco Giordano Busi. In questo confronto gli uomini extracomunitari si sono mostrati particolarmente interessati a gareggiare per l’immediato acquisto della grande area di migliaia di metri quadrati con capannoni annessi dell’ex Carima in via Parma, messa all’asta per una procedura fallimentare e a suo tempo avente raggiunto una valore molto elevato.
L’area produttiva, naturalmente prima dell’acquisto, avrebbe dovuto essere soggetta a cambio di destinazione d’uso da produttiva in area per la realizzazione, su richiesta dei due uomini, di «un centro di aggregazione multiculturale che avrebbe portato ad Asola almeno due volte all’anno un raduno di almeno 3mila persone islamiche». A questa richiesta immediato è stato il no dell’amministrazione al cambio di destinazione "l’area rimane produttiva", in quanto l’area ex Carima era oggetto d’interesse d’acquisto da parte di varie aziende. Tra queste si è aggiudicato l’asta un imprenditore asolano proprietario di un’importante e grande azienda ad espansione locale e internazionale che offrirà molti posti di lavoro.
Per non rinunciare alla posizione strategica e alla centralità che offre Asola, quale grande cittadina sul confine di Mantova, Brescia e Cremona, i rappresentanti della comunità islamica in cerca di un luogo a loro consono, di fronte al no dell’amministrazione non si sono persi d’animo e sono ritornati ad incontrare recentemente il sindaco Giordano Busi, con una seconda richiesta interessata ad un’altra area molto più centrale al paese in via Mantova, un tempo centro commerciale che raccorpava il Penny-discount e l’ex negozio Check-Point.
Da parte dell’Amministrazione la risposta si è ripetuta ancora negativa e nel giro di pochi mesi anche in quest’area sarà aperta un’altra attività commerciale, segno particolarmente positivo per l’economia asolana. Marco Malcisi comunica che «nel Pgt non sono individuate nuove aree di culto. Perché dietro la richiesta di cambio di destinazione d’uso produttiva o commerciale, in centro di aggregazione multiculturale, non si maschera altro che la richiesta della realizzazione di una moschea.
Antonella Goldoni
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