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Petizione blitz a S. Giovanni Raccolte 110 firme in due ore

San Giovanni, la proposta già sul tavolo del commissario: si opponga all’insediamento della Wsr

1 minuto di lettura

di Francesco Romani

SAN GIOVANNI DEL DOSSO

A sorpresa lunedì mattina, in poco più di due ore, 110 cittadini hanno firmato una nuova petizione, già consegnata al commissario prefettizio Angelo Araldi. Un blitz per chiedere che il rappresentante di governo esprima alla seconda conferenza di servizi del 9 settembre un parere negativo all’insediamento della Wsr, la ditta che si occupa di bonifica di terreni inquinati e il cui previsto insediamento è osteggiato dalla maggioranza della popolazione.

La nuova petizione è stata promossa da Laura Mai, dell’associazione ambientale di tutela di Poggio e San Giovanni e dall’ex assessore Annarita Breviglieri. Tecnicamente si appoggia sull’articolo 35 dello Statuto comunale che consente ai cittadini di proporre delle delibere. Così è stato già in marzo, prima dello scioglimento del consiglio comunale, quando fu proposto un ordine del giorno per discutere la questione Wsr. Così è stato lunedì mattina, quando 110 cittadini, in poche ore hanno aderito alla proposta di delibera da sottoporre all’attenzione del commissario. Nel testo, già scritto ed approvato dalla supervisione di un avvocato civilista, si ricorda innanzi tutto che l’insediamento della Wsr nella zona artigianale comunale Pancaldo, contrasta con gli strumenti territoriali quali l’Agenda 21 Basso Mantovano, con le delibere stesse del Comune sulla politica del paesaggio agrario e con il parere del Consorzio Oltrepò Mantovano. Tutti atti che indicano nell’agricoltura di qualità e nela tutela del paesaggio agrario le linee di sviluppo dell’area. non solo.

La proposta di delibera non può tacere sul «volere della cittadinanza che con una molteplicità di iniziative ha manifestato la propria contrarietà all’insediamento». Fra queste iniziative, le manifestazioni di protesta, la petizione popolare con oltre mille firme e le quattrocento raccolte per far indire il referendum comunale.

A questo proposito, gli anti-Wsr, ricordano che il quesito referendario non contiene alcun vizio di forma. E’ perfettamente legittimo perché chiede al Comune di esprimere un “no” alla conferenza di servizi. I tempi lunghi di questa procedura, però, hanno consigliato di cambiare velocemente tattica consegnando direttamente nelle mani del commissario uno strumento perfettamente legale per potere dare , il 9 settembre, parere negativo. Esprimendo così correttamente la volontà popolare differentemente dall’ex sindaco Nandino Galeotti che si assunse alla prima conferenza di servizi la responsabilità di portare un parere personale positivo, opposto cioè a quello della maggioranza dei suoi concittadini e dello stesso consiglio comunale. Cosa farà il commissario a questo punto? Accoglierà la proposta o no?

Intanto circolano con sempre più insistenza voci che parlano della ricerca di possibili soluzioni alternative. In sostanza si starebbe cercando un’altra località, magari vicino a zone industriali dove far insediare la Wsr.

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