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La crisi morde anche l’energia Centrale chiusa nei week end

Ponti, domenica la giornata di apertura al pubblico. Confermati i programmi d’investimento. Ma l’aumento del prezzo del metano impone gli stop alla produzione

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PONTI SUL MINCIO

Centrale del Mincio: tra produzione e rispetto ambientale.
Domenica porte aperte per la Centrale termoelettrica del Mincio. Dalle 9 alle 17 è stato possibile conoscere il funzionamento della centrale di Ponti accompagnati dagli addetti ai lavori alla scoperta della trasformazione dell’energia elettrica.

Lo stabilimento – inaugurato nel 1966 – è nato dall’iniziativa congiunta delle amministrazioni di Brescia e Verona per soddisfare i crescenti bisogni elettrici delle città. Attualmente la centrale è per il 45% di proprietà della società A2A, per un ulteriore 45% dell’Agsm, 5% dell’Aim Vicenza e per l’ultimo 5% della ditta Trentino servizi.

Nel corso degli anni ha subito diversi cambiamenti, fino ad arrivare al 2004 quando il secondo gruppo di produzione è stato riconvertito in “ciclo combinato” con l’installazione di un turbogas da 250 megawatt che ha consentito alla centrale termoelettrica del Mincio di aumentare la propria produzione e di entrare a far parte dei grandi impianti italiani, distinguendosi per l’utilizzo delle migliori tecnologie e per il contenuto impatto ambientale.

Questo e altri aspetti sono stati trattati dal personale che domenica ha accompagnato i molti “turisti” in visita. Grande attenzione è stata dedicata alla salvaguardia dell’ambiente, infatti, la centrale sorge all’interno del Parco del Mincio ed è un ottimo esempio di integrazione tra uomo e natura: negli spazi verdi dello stabilimento transitano abitualmente lepri, un paio di volpi e gatti, mentre un falco picchiaiolo ha deciso di stabilirsi sul camino più alto in disuso.

Anche nell’impiegare le acque del Mincio la centrale presta estrema attenzione: vengono utilizzate per raffreddare i motori, ma restituite al fiume dopo alcuni passaggi che ne consentono il raffreddamento e il controllo dell’inquinamento.

Dunque produzione e salvaguardia dell’ambiente possono essere identificati i come i principi guida che muovono questa grande macchina di trasformazione del gas metano in energia elettrica.

Tuttavia anche questo genere di stabilimenti ha dovuto confrontarsi con l’attuale crisi economica che ha comportato un minor consumo di energia elettrica in italia a causa della riduzione dei consumi e delle aziende chiuse.

La centrale ha sempre prodotto energia a pieno regime 7 giorni su 7, mentre ora con l’aumento del prezzo del metano è costretta a fermarsi il sabato e la domenica. Tutto ciò è reso possibile dal fatto che la centrale termoelettrica del Mincio lavora in rete con altre centrali che forniscono energia quando lo stabilimento di Ponti non è in funzione.
Sara Boschetti

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