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Vendono terreni e truffano il fisco

L’Agenzia delle entrate smaschera due proprietari agricoli. Hanno già versato più di 2 milioni di euro tra tasse e multa

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La lotta all’evasione fiscale, nel Mantovano, segna un punto a favore dello Stato. L’Agenzia delle entrate di Mantova ha scoperto una vendita di terreni camuffata da cessione di azioni e ha recuperato quanto i due proprietari avevano omesso di versare come imposta di registro. I soliti «furbi», dopo che il loro giochetto è stato smascherato, hanno già provveduto a versare la somma dovuta: oltre 2 milioni di euro comprensivi di interessi e sanzioni. Top secret, «per questioni di privacy» dice l’Agenzia delle entrate regionale, le generalità dei due proprietari ideatori del complesso meccanismo societario volto ad eludere l’imposta di registro.

La vicenda risale a qualche mese fa e si è conclusa a tempo di record dopo accurati controlli. Due proprietari di terreni agricoli a Mantova avevano dato in ipoteca i propri appezzamenti per ottenere dalle banche un credito di 12,5 milioni ognuno. Successivamente, insieme ad un altro soggetto e ad una società fiduciaria, hanno costituito una srl, a cui hanno conferito i terreni su cui gravavano le ipoteche. Con un ultimo atto, hanno ceduto completamente le loro partecipazioni azionarie alle neo costituita società. In questo modo era la nuova srl a diventare la proprietaria dei terreni e ad usufruire della tassazione agevolata su base fissa che la legge prevede per le cessioni azionarie. In pratica, i due hanno versato appena 300 euro di imposta di registro anzichè 2 milioni di euro.

I funzionari dell’ufficio territoriale di Mantova dell’Agenzia delle entrate hanno ricostruito pazientemente tutti i passaggi dell’intera manovra e hanno verificato che, contrariamente a quanto cercavano di far risultare i proprietari, si trattava di una normale compravendita di terreno agricolo. L’operazione, infatti, per rispettare la normativa fiscale avrebbe dovuto svolgersi come una vendita diretta dei terreni da parte dei due soci alla società, con conseguente pagamento dell’imposta di registro adeguata al valore del bene trasferito. I due, invece, con l’éscamotage della vendita degli appezzamenti ad una società costituita ad hoc, a cui hanno ceduto anche le loro partecipazioni azionarie, hanno eluso l’imposta di registro. Così facendo, hanno pagato solo una quota fissa (quella prevista per la cessione di pacchetti azionari) e non il corrispettivo calcolato in base al valore dei due terreni venduti.(Sa.Mor. )

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