Giro di vite sulla Provincia, dimezzati i posti in aula
Alle prossime elezioni i consiglieri da eleggere saranno soltanto dodici. Cambia la mappa dei collegi: Lunetta avrà gli stessi candidati di Sustinente

di Nicola Corradini
Consiglieri provinciali dimezzati. Degli attuali 24 posti nell’aula dell’assemblea di Palazzo di Bagno ne rimarranno soltanto dodici. Un colpo di scure calerà anche sulla giunta, visto che il presidente potrà contare su una squadra di quattro assessori. Un nulla rispetto ai numeri a cui siamo abituati. E’ lo scenario che scatterà soltanto alle prossime elezioni provinciali, ma la questione viene dibattuta nel palazzo di via Principe Amedeo proprio in questi giorni. Dalla prefettura è infatti arrivata alla fine di ottobre la comunicazione ad Alessandro Pastacci e a tutti i sindaci della provincia della ridefinizione dei collegi elettorali. Di per sè sembra una pura questione burocratica, ma non è così.
A parte gli evidenti problemi che avranno partiti e forze civiche varie a selezionare i candidati quando i posti in palio verranno dimezzati, la riduzione di numero dei collegi (ovviamente dimezzati anche loro) e la contestuale ridefinizione comporta che i futuri consiglieri dovranno rappresentare comuni tra loro molto distanti. Perché oltre ad essere meno numerosi, i collegi saranno molto più grandi. Capita così che la città avrà soltanto due collegi (ne perde uno) e che Mantova due comprenderà non solo la periferia nord (Cittadella, Colle Aperto, Gambarara) quella ad est (Lunetta, Frassine, Formigosa e Castelletto), Valletta Valsecchi e Fiera Catena (fino a via Teatro Vecchio) ma anche i comuni di Castel d’Ario, Roncoferraro, Serravalle, Sustinente e Villimpenta. Il consigliere che verrà espresso da questa zona dovrà documentarsi parecchio per conoscere le istanze della zona industriale del capoluogo e quelle di Sustinente. Ma anche quello eletto nel collegio di Virgilio, che si spinge fino a Quistello e San Giacomo delle Segnate (oltre la Secchia) dovrà darsi da fare per rappresentare esigenze di realtà tra loro molto diverse.
Si tratta di una mappa non definitiva, ma i margini per eventuali correzioni da parte dell’ente sono piuttosto ristretti. «E’ un taglio che sta generando diverse perplessità – commenta Simone Pistoni, presidente del consiglio provinciale eletto nel Pd – se si pensa che l'accorpamento è tale da generare collegi come quello che comprende l'ex Mantova 3 che si spinge fino a Serravalle Po e altri casi. La logica conseguenza sarà di ledere qualitativamente il rapporto tra consigliere eletto e territori sotto il profilo della rappresentanza ma anche dell'efficienza del suo operato».
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