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La grande occasione di Ruberti: interpreterò Verdi alla Fenice

Il cantante lirico di ritorno da concerti a Padova e Roma: «Per me il ruolo di Calatrava sarà come una nuova vita»

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La grande occasione della consacrazione, per il cantante lirico mantovano Davide Ruberti (basso), è dietro l’angolo. Cultura, internet, politica e, naturalmente, musica, i confini della chiacchierata con l’artista. Di ritorno da tappe a Padova e Roma, Ruberti annuncia quella che sarà la fermata più importante del suo futuro percorso artistico.

Quando lo avviciniamo è al computer, lo tiene sempre acceso: «Internet è fondamentale anche nel mio lavoro, uso tantissimo la Rete, al punto da considerare lo schermo del pc nocivo per i miei occhi». Reduce da un’esperienza che porterà con sé a lungo, ora guarda già avanti con grandi stimoli: «Vengo da due concerti di successo, tra Padova e Roma. A Padova c’è un progetto importante che stanno portando avanti Gli Amici della Musica e a marzo tornerò a cantare da loro. Nelle scorse settimane mi sono esibito nella Sala delle Armi del Palazzo di Genzano in una serata che celebrava i 20 anni di carriera dell’amico Maurizio Salarin. Sono stato ospite di un mecenate – racconta Ruberti -, nella sua villa a Genzano. Un collezionista di Lancia (detiene tra le altre la celebre auto del film ‘Il sorpasso’ di Dino Risi, ndr), un vero signore, persone come lui danno una grossa mano al mondo artistico, molto più di diverse amministrazioni pubbliche».

Nel prossimo futuro, oltre al ritorno a Padova, altri progetti importanti, di respiro ben più ampio. Il 2013 ha già in agenda un appuntamento imperdibile: «L’anno prossimo – annuncia il cantante lirico – mi esibirò alla Fenice di Venezia, in un’importante produzione de La Forza del Destino di Giuseppe Verdi». Davide Ruberti interpreterà Il marchese di Calatrava, a supportarlo ci sarà l’orchestra del teatro La Fenice e nel cast nomi di alto livello, tra gli altri il noto basso Furlanetto.

Per il cantante lirico mantovano, non sarà certamente un ruolo come un altro: «Per me significherà rientrare nel grande teatro dopo diverso tempo, sono davvero felice per questa importantissima occasione. Le prove inizieranno nella primavera del 2013, andremo in scena nell’autunno». Sarà in cartellone nella stagione 2013/2014 e Ruberti non nasconde le sue aspettative: «Sarà una rinascita, il ruolo del marchese di Calatrava, sarà per me quello che per il teatro La Fenice è stata la ricostruzione dopo l’incendio. Una nuova vita».

Non solo, perché a breve potrebbe esserci un’altra importante esperienza. A marzo infatti Ruberti dovrebbe entrare nella rappresentazione di Iris, di Pietro Mascagni. Sul palco del teatro Filarmonico di Verona, con produzione firmata Fondazione Arena di Verona, dunque potrebbe esserci un’altra impareggiabile vetrina. Occasioni preziose, in un periodo non semplice, nel quale anche il mondo della musica lirica è pienamente immerso: «La situazione certamente non è semplice. Anche per un cantante lirico con un passato importante – analizza Ruberti -, l’attuale momento di crisi si fa sentire. Il merito, oggi come oggi, non paga, i teatri chiudono in tutta Italia e quando non chiudono versano in condizioni estremamente difficili. Oltretutto ci sono delle dinamiche spaventose che stanno devastando da dentro il mondo dello spettacolo».

La fiducia riposta in chi, a suo dire, sta indicando la retta via. «Apprezzo tante misure che il governo tecnico presieduto da Monti sta prendendo, sono a favore di un governo rigoroso, specie dopo la perdita di credibilità al quale il precedente esecutivo aveva portato il Paese. L’auspicio è che si persegua la strada del merito, per rinnovare la speranza nei più giovani, mettendo così un freno alla fuga all’estero dei nostri ragazzi in cerca di opportunità». Questa la ricetta del cantante per facilitare la strada alle aspirazioni dei più giovani, nel momento in cui nel suo percorso artistico si presenta l’occasione della vita.

Matteo Bursi

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