Nicolini punta sul sociale: «Più fondi all’assistenza»
Il presidente della Fondazione comunità: così compenseremo i tagli statali. L’economista Dell’Aringa: al welfare devono partecipare anche le aziende
di Sandro MortariLa crisi economica impoverisce le famiglie ed erode le risorse che gli enti locali e lo Stato destinano al welfare. Per questo serve un nuovo modello di sostegno, un «welfare integrativo» l’ha definito l’economista Carlo Dell’Aringa, finanziato da lavoratori, imprese e fisco. Con il terzo settore che deve avere un ruolo centrale nell’erogazione dei servizi. E’ quanto è emerso dal convegno promosso dalla Fondazione comunità mantovana che ha messo a confronto imprenditori e terzo settore sull’assistenza del futuro.
E proprio perché le risorse a disposizione del pubblico sono sempre di meno, il ruolo di finanziatore spetta al privato. Mario Nicolini, presidente della Fondazione, ne è già consapevole tanto che il secondo bando di erogazioni punterà soprattutto sul sociale. «Recentemente - dice - mi sono incontrato con i Comuni riuniti nei piani di zona e ho constatato che lo Stato ha falcidiato i fondi per l’assistenza ai disabili, ai minori e agli anziani. Ecco perché abbiamo deciso che il secondo bando di quest’anno sarà finalizzato a dare soddisfazione alle esigenze emerse dai piani di zona».
Con un’avvertenza per chi presenterà progetti e chiederà finanziamenti: «I soggetti di uno stesso territorio dovranno mettersi in rete per costruire progetti che puntano a risolvere un problema della zona». Ancora non si conosce l’ammontare dei fondi disponibili, ma non dovrebbero discostarsi troppo dagli 878mila euro erogati lo scorso anno: «La Fondazione Cariplo - dice Nicolini a margine del convegno - non ha ancora deciso la cifra che, tuttavia, dovrebbe aggirarsi tra i 300mila e i 500mila euro. Il primo bando di quest’anno è stato finanziato con 500mila». Un’altra iniziativa che la Fondazione prenderà in questo scorcio dell’anno riguarda le imprese creditici nei confronti della pubblica amministrazione: «Abbiamo fatto un accordo con una banca - annuncia Nicolini - che ha accettato di anticipare l’80% del credito, noi parteciperemo al 50% al pagamento degli interessi».
Del difficile momento che sta vivendo l’economia ha parlato il presidente di Confindustria Mantova Alberto Truzzi. Contava molto, come tutti gli imprenditori, sulla riforma del mercato del lavoro promessa dal governo, ma alla fine quella partorita si è rivelata «un pastrocchio» che «non liberalizza il mercato del lavoro in uscita e penalizza le aziende». In questo contesto diventa difficile chiedere alle imprese di farsi carico anche di fette di welfare. Che dovrà sempre di più occuparsi di disoccupati e di famiglie in difficoltà, con sempre meno risorse visto che la maggior parte viene indirizzata alle pensioni. «Servirebbe un welfare condizionato - afferma Dell’Aringa - cioè l’aiuto della comunità e, quindi dello Stato, bilanciato dall’impegno del singolo ad uscire il prima possibile dalla condizione di bisogno. Ma in Italia questo non c’è».
E allora «occorre mescolare il pubblico e il privato nel welfare integrativo attraverso fondi pensione e fondi assicurativi in campo sanitario. Il problema sono sempre le risorse. All’estero è sviluppato l’istituto della nuda proprietà con fiscalità agevolata oppure le forme di welfare aziendale attraverso i voucher con cui pagare asili nido, assistenza e mensa». Anche in Italia, secondo l’economista, bisognerebbe introdurre questo modello: «Un welfare finanziato da imprese, lavoratori e fisco. Si instaurerebbe una forma di mercato dove si va a cercare chi offre il servizio migliore. Il terzo settore diventa, così, un’opportunità, mentre lo Stato deve agire da facilitatore con le agevolazioni fiscali».
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