Omicidio con pista locale I funerali passati ai raggi X
BOZZOLO- I carabinieri studiano le immagini scattate in chiesa e al cimitero. Gli inquirenti sono alla ricerca di possibili indizi per dare un volto al killer
di Francesco AbiusoBOZZOLO. Chi c’era e chi non c’era. Chi era seduto e accanto a chi. L’ultimo addio a Rodolfo Froldi, l’agricoltore di Bozzolo ucciso la settimana scorsa, è andato in archivio per la comunità bozzolese. Ma non per gli inquirenti, che mercoledì mattina erano osservatori attenti della cerimonia funebre proprio per poter cogliere indizi utili alle indagini. Testimonianze di affetto e amicizia per il defunto, strette di mano alla famiglia, o, viceversa, atteggiamenti distaccati piuttosto che l’assenza. Atteggiamenti come questi sono stati tenuti d’occhio e annotati, mentre gli inquirenti al lavoro sul caso hanno acquisito anche fotografie riguardano la cerimonia celebrata da don Maccalli. Gesti che possono non avere alcun valore per le indagini, ma che al contrario potrebbero essere rivelatori di sentimenti e rapporti tenuti sotto traccia dalla comunità e difficili da cogliere se non se ne fa parte.
Anche questo, appunto, fa parte dell’indagine, che in queste ore, a una settimana dall’omicidio (avvenuto presumibilmente la notte tra mercoledì e giovedì scorsi), sono ancora orientate a trecentosessanta gradi alla ricerca di moventi e indiziati. C’entrano, i possedimenti dell’anziano agricoltore, ucciso da colpi a testa e torace ricevuti in un agguato, con le cause dell’agguato? O è altro, per esempio, un banale tentativo di furto degenerato in delitto? Gli occhi degli inquirenti stanno passando al setaccio testimonianze di conoscenti dell’agricoltore, ricostruiscono il film di un omicidio che ha ancora tanti misteri. Come mai la Panda verdina del contadino è stata trovata a cinquecento metri dal luogo in cui era il cadavere? Come mai il 76enne era nel suo campo di mais con le mani legate, ma tenute sul davanti? Come mai aveva le scarpe e non gli stivali, che calzava sempre, persino in paese, e a maggior ragione quando irrigava?
I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Giulio Tamburini che è titolare dell’inchiesta, sembrano non trascurare la pista locale, cioè non escludono l’ipotesi che l’assassino di Froldi faccia parte della stessa comunità del 76enne, dello stesso paese. Ecco spiegato l’interesse per la cornice del rito funebre, per chi era presente o assente, per i comportamenti. Su altri fronti, s’indaga sulle liti che Froldi aveva avuto per questioni di proprietà. Il presunto dissapore con un inquilino sfrattato, per esempio. Ma non è l’unico che avrebbe potuto avere qualcosa da rivendicare.
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