In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Maratona per il Pgt Modifiche su Catena

Oltre otto ore di dibattito e tre sospensioni per ricompattare il centrodestra. Parte del Pdl vota con la minoranza: la Cittadella finisce fuori dalle priorità

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Via la cittadella dei servizi a Fiera Catena e spazio ad una sorta di città della moda all’interno del complesso Lubiam, in viale Fiume. Il dibattito di ieri in consiglio comunale sulle osservazioni al Pgt e poi il voto sui vari emendamenti e, quindi, sul piano (una maratona di oltre otto ore) hanno messo in risalto le divisioni nella maggioranza di cui si andava discutendo da giorni. E i risultati in aula per il centrodestra sono stati contraddittori. Alla fine i benediniani e il capogruppo del Pdl, Carlo Acerbi, su pressione della Lega, hanno dovuto rinunciare all’emendamento che dava la possibilità di costruire palazzi di quattro piani anzichè di tre nell’area di Fiera Catena, dove è prevista la cittadella dei servizi. Non solo. La maggioranza è andata sotto nella votazione di un emendamento firmato da Fiorenza Brioni del Pd con cui si chiedeva al consiglio di annullare il progetto strategico della cittadella inserito nel Pgt.

Protagonisti del flop del centrodestra su questo punto sono stati il presidente del consiglio Longfils e Linardi, entrambi del Pdl. In compenso, la maggioranza, pur tra molti maldipancia, è poi riuscita a portare a casa la possibilità di realizzare una media struttura di vendita solo per l’abbigliamento all’interno della Lubiam, ma ha dovuto rinunciare al supermercato alimentare proposto nelle osservazioni e sostenuto da un emendamento di Acerbi. Dopo lo sbandamento sulla cittadella dei servizi e sulla Lubiam, quest’ultima poi corretta sul filo di lana, la maggioranza è riuscita a portare casa tutti gli altri emendamenti proposti, compresa una media struttura di vendita della Metro in zona Favorita. Insomma, per dirla con il sindaco Sodano, «abbiamo cominciato male, ma poi ci siamo carburati».

È stata una seduta dai toni anche drammatici quella di ieri, iniziata alle 16.30 e proseguita fino a notte fonda, interrotta tre volte per consentire alla maggioranza di trovare un accordo sui punti più contestati. Che l’aria per il centrodestra non fosse buono lo si è capito sin dall’inizio, quando i banchi del Pdl presentavano pericolosi vuoti: Baschieri assente per impegni familiari, Spallanzani colpito da malore poco prima di arrivare in aula, e Badalucco, Gorgati, Mazzoni e Giatti dati in arrivo in ritardo. E così, dopo appena dieci minuti, in seguito alla mozione di Martinelli (Pd) di ripristinare i tempi degli interventi come da regolamento per favorire la discussione sul Pgt, la maggioranza ha chiesto una prima sospensione. Si riprende dopo mezz’ora con la maggioranza che riesce a respingere la mozione del Pd suscitando, però, la veemente reazione dell’opposizione: «Qui si vuole conculcare la democrazia» ha tuonato il capogruppo Buvoli, mentre Piva esponeva cartelli anti-palazzinari, subito fatti rimuovere dal presidente Longfils. Il vertice della maggioranza era servito soprattutto ad esaminare il famoso emendamento dei benediniani sulle altezze degli edifici da consentire a Fiera Catena. A sorpresa il capogruppo dei civici, Bergamaschi, annunciava il ritiro dell’emendamento, per trasformarla in una raccomandazione. «Siamo stati noi a fargli cambiare idea con una prova di forza» dice orgoglioso il leghista de Marchi . «Non è successo nulla - ha fatto eco Bergamaschi - Da domani lavoreremo subito per presentare una variante al Pgt che contenga sia le nuove altezze a Fiera Catena che la modifica delle destinazioni d’uso a Valdaro». Il momento più drammatico poco dopo, quando l’aula ha votato l’emendamento Brioni sulla cittadella dei servizi: «Chiediamo che dal Pgt venga cancellata qualsiasi possibilità di realizzare questo progetto. Se non lo interrompiamo oggi, il procedimento andrà avanti. Gli uffici stanno esaminando il progetto e sono in difficoltà perché l’amministrazione sta prendendo tempo sulla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera». In quel frangente il sistema di voto elettronico ha avuto un guasto tanto da costringere i consiglieri a votare col braccio alzato. 20 i voti a favore della mozione (il centrosinistra più Longfils e Linardi del Pdl) e 19 a favore (tutto il centrodestra), votazione ripetuta tre volte nella confusione più assoluta e sempre risoltesi con un bagno per la maggioranza. «È una votazione illegittima - ha tuonato Riva Berni dei benediniani - Gli uffici hanno dato parere contrario a quell’emendamento e quindi si è votato sul nulla». Nel frattempo tra il folto pubblico compariva uno striscione del gruppo Equal contro la cementificazione. Accolta l’osservazione dell’Asl che ha bocciato il nuovo insediamento residenziale a Formigosa, mentre è stato bocciato l’emendamento del Pd che voleva estendere il no dell’Asl a Ghisiolo. La richiesta dei sinti di insediarsi in aree agricole vicino alla città è stata respinta.

I commenti dei lettori