Operazione Porta Cerese La giunta vuole far presto
Convocate le aziende autorizzate a costruire dal Pgt. Lunedì arriva Esselunga. Sodano accelera e detta la linea: «Accordi preventivi con la sovrintendenza»
di Sandro MortariMANTOVA. Nei piani dell’amministrazione di centrodestra il Pgt sarà uno strumento importante per lo sviluppo della città. Adesso che il Piano di governo del territorio è in vigore, serve mobilitare i privati affinché investano, contribuendo, così, al sogno della Mantova dei 63mila abitanti. Il primo passo da compiere la giunta lo ha già individuato: «È quello di sollecitare - spiega il sindaco Nicola Sodano - i proprietari delle aree su cui è possibile pianificare a farsi avanti, a presentare piani attuativi». Detto e fatto. Ieri da via Roma è partita una lettera per convocare i proprietari di alcune aree su cui la città potrà espandersi sia sul fronte residenziale che su quello dei servizi: «Abbiamo invitato per lunedì prossimo, al pomeriggio - annuncia Sodano - i proprietari dei due ambiti di trasformazione residenziale di Ghisiolo e di Te Brunetti e, soprattutto, gli uomini di Esselunga, per conoscere le loro intenzioni sui loro comparti. Diremo loro che ci sono cinque anni di tempo per realizzare quello che il Pgt consente a Te Brunetti e a Ghisiolo, e cioè case, e nell’ex palasport di Porta Cerese, cioè il supermercato. E vorremmo sapere che cosa hanno intenzione di proporci». Entro breve seguiranno i colloqui anche con gli altri proprietari delle aree su cui è possibile realizzare nuove costruzioni oppure recuperare quelle già esistenti: ex sede Tea, Fiera Catena, Trincerone (in fregio alla Cisa), Cinciana, Dosso del Corso, Olmolungo-Valdaro, Lubiam.
È chiaro che l’attesa è tutta per il gruppo della grande distribuzione che ha acquistato da Coopsette l’area e l’immobile a fianco dello stadio Martelli per realizzarvi una media struttura di vendita. In una zona, peraltro, molto delicata sia dal punto di vista paesaggistico per la vicinanza con Palazzo Te, sia dal punto di vista viabilistico (è l’ingresso sud della città e vi è pure la ferrovia). Nei cassetti del settore lavori pubblici giace da tempo una proposta di Esselunga, peraltro mai portata ufficialmente all’attenzione dell’amministrazione comunale, che, quando è diventata di dominio pubblico, ha suscitato polemiche a non finire in città. In quello studio si ipotizzava la realizzazione di un supermercato al posto dell’ex palasport, con due piani interrati da adibire a parcheggio. Intorno, una viabilità rivoluzionata, con due sottopassi in via Visi e in via Brennero e quattro rondò.
«Quella - ribadisce il sindaco - è solo un’idea. Nel Pgt vi è solo la prescrizione di un centro commerciale, presa dal vecchio Prg che prevedeva un indice edificatorio di 0,8. Noi, per evitare contenziosi con la proprietà, abbiamo approvato un indice dello 0,6, il doppio rispetto a quello approvato in fase di adozione del piano ma inferiore a quello originario. Non vi è stato, dunque, nessun raddoppio volumetrico, ma solo il recepimento della situazione precedente, che non potevamo annullare così come non aveva potuto farlo la giunta Brioni». Adesso, però, viene bello. «Ora - dice Sodano - Esselunga dovrà presentare un progetto con l’indice 0,6; ed essendo quella un’area sotto la tutela dell’Unesco, dovrà presentare qualcosa in linea con le indicazioni della sovrintendenza. La quale darà il suo ok solo se le costruzioni non sfregeranno Palazzo Te. Inoltre, Esselunga dovrà risolvere il problema della viabilità a Porta Cerese». Anzi, Sodano tiene a dare un consiglio ai manager di Caprotti: «Prima di presentarci un progetto, instaurino con la sovrintendenza un dialogo per capire quali elementi togliere o introdurre. Eviteremmo intoppi e ritardi».
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