Fondazione Cariplo Sfida per i vertici
Pastacci mette due esponenti di Comunità e territori nella terna di candidati; Anghinoni e Scaglioni. Il Pd ha un altro nome
di Nicola Corradini
MANTOVA. La terna di candidati mantovani per l’incarico di consigliere all’interno della Commissione centrale di beneficenza della Fondazione Cariplo è stata spedita. A deciderla è stato il presidente della Provincia, Alessandro Pastacci, perchè a Palazzo di Bagno spetta un posto nell’organismo più importante della Fondazione, quello che decide gli stanziamenti di fondi per i progetti presentati da enti locali, associazioni e organizzazioni. La terna riserva qualche sorpresa. Nella comunicazione inviata dal presidente sono scritti i nomi di Mario Anghinoni, vale a dire il consigliere uscente, dell’ex presidente del tribunale, Giovanni Scaglioni e del sindaco di Pegognaga , Dimitri Melli.
Dove sta la sorpresa? Tanto Anghinoni quanto Scaglioni sono figure vicine alla formazione civica Comunità e territori, vale a dire la componente della maggioranza che aveva assunto il ruolo, ai tempi della campagna elettorale, di lista del presidente. Considerando che l’incarico è uno solo, i due si trovano oggettivamente in concorrenza. A decidere chi dei tre candidati siederà in commissione, sarà lo stesso organismo della Fondazione. La prassi vuole (ma non è un regola) che quando un consigliere uscente venga riproposto, la sua conferma sia molto probabile. In questo caso è Anghinoni a ricoprire questo ruolo.
La sua nomina risale al 2007, l’amministrazione provinciale era guidata da Maurizio Fontanili. Il professore aveva espresso tre candidature provenienti da altrettante anime dello stesso partito, la Margherita (cosa che gli procurò parecchie critiche dai Ds): Anghinoni (area Zaniboni), il prodiano Paolo Rampi e il capo di gabinetto del Presidente, Mario Iridile. Fontanili puntava su quest’ultimo, ma la Fondazione scelse Anghinoni. Il quale aderirà al Pd e non lo lascerà nemmeno quando Zaniboni sbatterà la porta. Ma Anghinoni rimarrà sempre legato ad Antonino, tanto da ritrovarlo anche nelle ultime riunioni della di Comunità e Costellazione. Il Pd, tuttavia, non lo considera un proprio esponente e per il posto nella Fondazione presenta a Pastacci il nome di Dimitri Melli. Su di lui contano diversi sindaci della Bassa. Ritengono che la sua presenza porterebbe la Fondazione ad erogare fondi a favore dei centri colpiti dal terremoto. Melli è un nome importante nell’organigramma democratico: è uno dei più accreditati alla segreteria provinciale.
Ma perché presentare un big come lui se il posto è uno solo e Anghinoni è in pole. E perché i civici hanno inserito un esponente autorevole come Giovanni Scaglioni? Il motivo è che si è diffusa la convinzione che in questa tornata i rappresentanti mantovani potrebbero essere due proprio in virtù dei danni provocati dal sisma. Nella terna, insomma, non ci sono candidature formali o riempitivi: la competizione è autentica.
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