Piove nella scuola materna. Puntelli e teli per riaprire
Asola, due settimane di pesanti infiltrazioni nell’edificio che ospita duecento alunni. Sabato la messa in sicurezza con la chiusura di due aule e camminatoi protetti
di Francesco Romani
ASOLA. Il sindaco di Asola, Giordano Busi, ha emesso sabato mattina un’ordinanza urgente per la messa in sicurezza della scuola materna Ziacchi di via Montessori dove da due settimane i soffitti interni presentano forti infiltrazioni d’acqua. Dopo un sopralluogo, è stata disposta la posa di ponteggi interni nell’area d’ingresso e di camminatoi di sicurezza. Due aule, le più compromesse, sono state chiuse con lo spostamento delle sezioni in altre aree interne. Infine è stato posato un telone di copertura del tetto in previsione delle piogge che dovrebbero cadere copiose la prossima settimana. Lunedì 11 marzo, quindi la scuola sarà normalmente aperta.
«La situazione è emersa purtroppo in tutta la sua gravità – spiga Marco Malcisi, capogruppo consiliare di maggioranza. Dai giorni della nevicata in molte aule e nei corridoi erano comparse chiazze di umidità sui soffitti che poi si sono trasformate in gocciolamenti interni, dovuti evidentemente ad infiltrazioni dalla copertura del tetto».
La scuola materna statale, costruita nel 1999, oggi ospita sette sezioni per un totale di oltre 200 bimbi. L’edificio è comunale e già l’anno dopo la costruzione si dovette intervenire per sistemare il tetto, che presentava problemi di perdite interne. Nel 2006, dopo nuove segnalazioni, si decise per il rifacimento completo della copertura in alluminio, con una spesa che si aggirò sui 120mila euro.
«Purtroppo si è rivelato un intervento non risolutivo – prosegue Malcisi – Le infiltrazioni sono proseguite sino all’emergenza della neve, le scorse settimane». Ma cosa può essere successo? «Aspettiamo l’esito dei sopralluoghi tecnici – prosegue il capogruppo –. Ma l’ipotesi che si sta facendo strada è quella di una posa non conforme. Un tetto piatto, invece che con pendenza per lo sgrondo delle acque».
Pendenza del 9%, insomma, che non sarebbe, almeno dal primo sopralluogo, stata riscontrata. «Se sarà confermato questo – conclude l’esponente politico - purtroppo ci troveremo nelle condizioni di dover affrontare un lavoro di rifacimento totale della copertura, con spese difficilmente preventivabili oggi».
Una prima stima parla di circa 200mila euro di danni. «Questa volta vogliamo andare sino in fondo. Capire le responsabilità di tecnici e amministratori in questa vicenda. ma quello che più ci preoccupa è che il patto di stabilità di lega le mani. Abbiamo i fondi per poter agire, ma le regole della finanza pubblica potrebbero alla fine renderci impossibile la spesa. Speriamo di trovare una soluzione».
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