Il cane non sale ma la corsa si paga I clienti protestano con il tassista Dite la vostra
Intervento della polizia al Migliaretto. Tre ragazzi con due cani restano a piedi ma devono scucire 15 euro. Il tassista: dovevate dire che avevate animali al momento della chiamata. Le proteste dei tre clienti non ottengono alcun effetto: i tre hanno dovuto, a malincuore, pagare la chiamata del taxi

MANTOVA. Niente cani in taxi. Il regolamento parla chiaro. Peccato che loro non lo sapessero e che non abbiano avuto il tempo di far presente che il tassista avrebbe dovuto caricare anche due quattrozampe. Lite con il conducente e intervento della polizia. Niente da fare: il tassista non ha mollato e ha preteso il pagamento dei 15 euro per la chiamata.
È accaduto ieri davanti alla pista di motocross del Migliaretto. Protagonisti due ragazzi e una ragazza di Bologna, che ieri sono venuti a Mantova per assistere ad una gara di moto e hanno portato i loro cani, un cucciolo di boxer e un labrador di media taglia. Sono arrivati in treno e scesi in piazza don Leoni hanno chiamato un taxi che ha portato loro e i due cani al Migliaretto, senza alcun problema. I guai sono sorti al ritorno, nel pomeriggio, perché il tassista si è rivelato di tutt’altra pasta.
Appena ha visto i due quattrozampe è andato su tutte le furie. «Non vi carico. Ma pagate». Il regolamento in effetti prevede che un tassista possa rifiutare un cane a bordo, a meno che non si tratti di un cane guida per non vedenti. Negli altri casi, è necessario avvertire prima, al momento della chiamata, della presenza del cane. In questo modo dalla centrale possono inviare un’auto attrezzata per il trasporto degli animali. Altrimenti il tassista ha il diritto di richiedere il costo della chiamata.
«Non lo sapevamo. E comunque, nei cinque secondi concessi dal risponditore automatico abbiamo fatto appena in tempo a comunicare l’indirizzo». Il tassista non ha mollato, e si è fatto pagare, resistendo al tentativo di mediazione dei poliziotti.
«È un caso estremo. Ha applicato il regolamento in modo rigidissimo. Avrebbe potuto semplicemente rifiutare il trasporto e avvertirlo- dice un collega – bisogna tener presente però che tanti utenti protestano per la ragione opposta: non vogliono salire su macchine dove sono stati trasportati cani: per l’odore, per l’igiene, ma anche per allergie. (r.c.)
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