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«Violentata da papà». Sei mesi senza figlia per la terribile bugia

La ex non gli ridà la loro bimba, ma gli esami lo scagionano. Lui denuncia la donna. Il giudice la assolve: agì per cautela

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CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Accusato dalla ex moglie di aver violentato la figlia, non ha potuto vedere la bimba per sei mesi, fino a quando gli esami dei medici e degli psicologici non l’hanno scagionato. A quel punto ha denunciato la donna, che gli aveva sottratto la figlia senza motivo, ma il giudice del tribunale di Castiglione l’altro giorno l’ha assolta. La sua preoccupazione non era un pretesto, anche se si è rivelata, per fortuna infondata. La bimba, che all’epoca aveva otto anni, ora è tornata a frequentare la scuola a Napoli, dove vive il padre, e sta con la madre, che abita in un paese dell’Alto Mantovano, durante le vacanze.

I fatti risalgono all’estate del 2007. Il tribunale di Napoli, dopo la separazione della coppia, aveva sancito l’affido condiviso, con un calendario lasciato alla gestione dei genitori. Il 5 luglio è la data fissata per il ritorno a Napoli dal papà, dopo una vacanza con la madre. Il padre non riesce a venire a prenderla, ma manda il nonno che fissa un appuntamento con la ex nuora nella piazza del paese.

Ma all’orario prefissato la donna non si presenta e il nonno, dopo averla attesa per più di un’ora, le telefona. Pensa ad un imprevisto, un contrattempo, ma la donna invece di scusarsi, lo aggredisce: «Puoi tornartene a casa, la bambina resta con me». L’uomo è sconcertato e chiede consiglio a due carabinieri che in quel momento passano in piazza. A loro passa il numero del figlio e della ex nuora, perché cerchino una mediazione. Con loro la donna è più esplicita e li invita a chiedere informazioni ai servizi sociali del Comune.

Le informazioni raccolte dal nonno disegnano un quadro sconvolgente: la donna è convinta che l’ex marito abbia usato violenza verso la bimba e non vuole restituirgliela. Sarebbe stata la piccola a raccontarglielo, o perlomeno a farglielo ipotizzare e la mamma, in preda all’angoscia, vuole vederci chiaro: con il supporto dei servizi sociali, sottoporrà la bambina ad esami clinici e a colloqui con psicologi infantili, per verificare se il dubbio è fondato. Per sei lunghi mesi, il padre non ha potuto stare con la figlia: gli erano state concesse solo brevissime visite, sempre con la presenza della madre, però. Fino a quando l’esito di tutte le perizie ha escluso che la bambina sia stata vittima di abusi di qualunque genere. A quel punto, l’uomo aveva denunciato la ex per non aver consegnato quel giorno la bambina al nonno come stabilito e l’ha accusata di aver inventato tutto per togliergli l’affido.

Nel corso del processo, a Castiglione, l’altro giorno, il quadro si è chiarito in via definitiva. Secondo il giudice, la preoccupazione della madre era per un sospetto grave, che ha legittimato la decisione di tenerla lontana dall’uomo. Nessuna violazione immotivata degli accordi, anche perché la donna aveva anticipato con un fax all’avvocato dell’ex la scelta di non consegnarla al nonno. (r.c.)

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