I sinti al sindaco: «Disposti a chiudere il campo nomadi»
Carlo Berini, segretario dell'Associazione Sucar Drom, ha incontrato il sindaco di Mantova per affrontare il problema del campo nomadi: "Siamo disposti a far uscire dal campo le famiglie ma chiediamo un aiuto” ha detto Berini a Sodano
MANTOVA. «Chiederemo al sindaco un tavolo per la chiusura graduale del campo nomadi» aveva affermato Carlo Berini, segretario dell’associazione Sucar drom, poco prima di incontrare Sodano. «Non ce n’è bisogno - è stata poi la replica del primo cittadino nel faccia a faccia con la delegazione sinti - perché il tavolo c’è già, ed è quello Men sinti con Provincia, Fondazione Marcegaglia, Comune, Caritas e Sucar Drom. Ora lo renderemo più efficace e, per questo, ho incaricato l’assessore al welfare Irpo di affrontare il problema della chiusura del campo nomadi. È lì che dobbiamo trovare una soluzione condivisa».
Disponibilità, dunque, dell’amministrazione alla chiusura del campo di via Guerra, ma sedendosi tutti attorno a quel tavolo che più volte i sinti hanno giudicato improduttivo. Missione fallita, allora, per Berini? Al di là delle aspettative, le controparti hanno convenuto che l’incontro è servito per far cadere quel muro di ostilità tra nomadi e Comune alzato dal blitz delle forze dell’ordine del 26 marzo contro l’abusivismo edilizio perpetrato al Trincerone da alcune famiglie sinti e non. «Vi ringrazio per aver accettato di non organizzare la manifestazione di piazza che avrebbe accentuato le lacerazioni in città» Con un’avvertenza: «Sulle indagini e su quell’operazione di polizia, che non ha avuto alcuna connotazione razziale, non si può trattare in quanto non è di nostra competenza».
Berini ha insistito: «È stata un’operazione razzista, una ferita per noi e per la città, ma riteniamo che questo incontro possa rimarginarla». Poi la richiesta che sta a cuore ai sinti: «Noi siamo pronti entro quest’anno a far uscire 19 famiglie dal campo nomadi in modo da chiuderne subito una parte, ma dovete aiutarci».
Lì attualmente sono ospitati 29 nuclei familiari: «Per cinque di loro chiediamo l’accesso alle case popolari - ha detto Berini -; altre 14 sono proprietarie di due terreni, sia agricoli che non, a Marmirolo e a Mantova: ecco, bisogna consentire di installare lì le loro casette mobili. Sono aree dove non è possibile mettere le roulotte? Bene, siamo pronti anche ad uno scambio di terreni. Poi ci sono altre dieci famiglie molto povere a cui bisogna dare un’integrazione al loro reddito perché da sole non ce la farebbero mai a lasciare in campo. Infine, c’è il problema delle 20 famiglie coinvolte nell’inchiesta sulle lottizzazioni abusive al Trincerone. Se non potranno più rimanere là, dove andranno?".
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