Studenti da Viadana ad Auschwitz «Ora siamo testimoni dell’orrore»
Un nutrito gruppo di studenti di Viadana ha visitato alcune settimane fa il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. In occasione del 25 Aprile ci hanno inviato le loro impressioni e testimonzianze

Ecco i racconti e le testimonianze dei ragazzi delle scuole di Viadana che hanno partecipato al ‘Viaggio per la memoria’ al campo di Auschwitz-Birkenau.
SUI “CAMPI”
1. “Arbeit Macht Frei”: Il lavoro rende liberi, non era così, o almeno la libertà a cui si riferivano i progettatori di questa macchina infernale non coincideva con quella degli internati ed è per questo che il fabbro che ha forgiato la scritta ha posto la B al contrario, in segno di protesta.
Valeria
2. Nel vedere le foto, i capelli, i vestiti e gli oggetti quotidiani che sono stati sottratti agli internati nei campi ho provato un po' di paura.
Geisi
3. Ero scossa da quel che vedevo.
Francesca
4. Le camere a gas e il forno crematorio mi hanno colpito in modo particolare: erano posti angusti e tutti neri. A Birkenau sorprende la vastità e immensità dell'intero campo. Il freddo pungente, il fango, il percorso sembrano non finire mai. Le camere a gas e i forni distrutti di Birkenau simboleggiano la debolezza e la vigliaccheria dei nazisti che hanno voluto nascondere le prove del lorro massacro. La cerimonia finale al monumento del deportato è stata un momento di raccoglimento per ricordare le numerose vittime dei campi di sterminio e un attimo di preghiera collettiva.
Irene
6. A Birkenau si vedono questi binari che entrano direttamente nel campo per velocizzare le operazioni di scarico della “ merce umana” , perchè questo erano gli internati per i tedeschi ed è questo che ha scatenato un senso di desolazione, di impassibilità. Nei campi riesci a sentirti solo anche in compagnia perchè non è una sensazione fisica ma una solitudine spirituale.
Riccardo
7. Tutte quelle foto nella sauna di Birkenau mi hanno fatto capire che la Shoah non è successa chissà quanto tempo fa, le persone ritratte erano come noi, avevano lo stesso diritto di vivere, di essere trattata come uomini.
Francesca
8. Auschwitz è un luogo che parla a tutti noi. Perchè? Perchè tutto questo? Perchè l' uomo è arrivato a tanto?
Erica
9. Cosa avrei fatto io?
Ilenia
10. Aver potuto vedere ed essere in quei luoghi ha scatenato in me una sensazione che non avevo mai provato: rabbia, disperazione, tristezza.
Federica
SUL VIAGGIO
1. Nonostante le interminabili 24 ore passate in treno ne è valsa la pena ; questa esperienza ci ha fatto crescere, ci ha fatto riflettere di fronte alla tragedia consumata ad Auschwitz e Birkenau. Ognuno di noi ha provato emozioni diverse e le scene rimaste impresse sono molteplici; ne sono un esempio l'enorme massa di capelli, il cumulo di oggetti personali, le scarpe e i piccoli indumenti indossati dai bambini. Siamo rimasti impressionati dalla vastità del campo di sterminio e dal modo con cui i nazisti riuscivano a controllarlo tramite le vedette, il portone della morte, le recinzioni con quel filo spinato.
Andrea, Greta, Marco,
Costanza, Sofia,
Monica, Alessandro
2. Sono soddisfatta di aver preso la decisione di intraprendere questo viaggio.
Irene
3. Sapevo che sarebbe stata un'esperienza unica, e così è stata. Grazie a questo viaggio sono riuscita a capire cose che non avevo mai capito prima, ma soprattutto ho provato emozioni molto forti. Lo rifarei questo viaggio.
Geisi
4. Non mi sono pentita della mia scelta di partire, anzi ripartirei ancora per rivedere con i miei occhi quello che è stato. Almeno una volta nella vita una persona dovrebbe recarsi ad Auschwitz. Certo è impossibile rivivere quello che è successo, ma non è impossibile ricordare e portare avanti la memoria. Perciò ringrazio gli organizzatori per averci dato la possibilità di questa esperienza indimenticabile.
Francesca
5. Questo viaggio è stato molto significante e importante per me , lo attendevo da tanti anni. Consiglierò ai ragazzi che avranno la possibilità di andare l'anno prossimo ad Auschwitz, di non starci a pensare due volte, di aderire subito. E' stato un eccezionale viaggio della memoria!
Erica
6. Consiglio a tutti di intraprendere questo viaggio perchè è un momento di riflessione su quanto è successo ad Auschwitz per capire quanto in realtà siamo fortunati ad avere solo piccoli “problemi” quotidiani. Federica
7. Ma l'importante era essere lì, tutti insieme “In treno per la memoria”.
8. Dopo questa esperienza siamo divenuti testimoni e come tali possiamo divulgare tutte le nostre nuove conoscenze in modo che gli errori del passato non diventino il nostro presente. Valeria
9. Sul treno gli interventi dei laboratori sono stati molto istruttivi e interessanti, ci hanno impegnato tantissimo.
Geisi, Erica
10. Nel viaggio di ritorno è stato possibile associare parole a luoghi perchè avevamo toccato con i nostri piedi un terreno colmo di lacrime e speranze mai spente completamente.
Francesca
SULLA MEMORIA
1. Abbiamo compreso l'importanza della memoria; bisogna ricordare e conoscere per evitare pregiudizi sbagliati ed azioni affrettate Inutili massacri non dovranno più accadere nella storia e noi saremo i testimoni in grado di opporci.
Irene
2. E' per questo che viene chiamato “Viaggio per la memoria”, per non dimenticare ciò che è stato, e per fare in modo che non accada di nuovo, come dice Primo Levi “ meditate che questo è stato - ascoltate queste parole, - scolpitele nel vostro cuore”.
Valeria
3. Le lacrime non cancellano questo orrore, ma noi dobbiamo essere forti, portare avanti la testimonianza di quello che è successo e non permettere che succeda di nuovo. Francesca
4. Ed è questo il nostro compito ora: raccontare e spiegare a tutti ciò che abbiamo visto e ciò che sappiamo..... per non dimenticare. Ylenia
5. Lasciamo la Polonia con consapevolezza, coraggio, speranza e desiderio di migliorare la nostra società e di imparare a riconoscere i segni dell'indifferenza, vera complice di questo massacro. Non dimenticherò mai quello che ho visto.
Erica
6. Spero che gli eventi di Auschwitz non si ripetano più, anche se ancora oggi ci sono fenomeni di razzismo quotidiano. Federica
7. Vorrei capire perché Hitler abbia potuto avere una così grande influenza su tutti, come le loro coscienze si siano lasciate nazificare; se prendessimo in considerazione ciò che riporta la Arendt la risposta sarebbe : “Erano masse di individui atomizzati”. E oggi queste masse esistono ancora. Allora non si può dire con certezza che tutto ciò non si ripeterà.
Beatrice
8. Discriminazione è sinonimo di ignoranza , questa è la vera causa... Il massacro ha distrutto le vite, le famiglie, la storia stessa. Con il rispetto, abbattendo le mura dell'indifferenza potremo evitare che la storia si ripeta. Consuelo
9. Ritengo interessante e istruttiva l' esperienza “In treno per la memoria”, Utile per una crescita interiore e personale. Le visite ai campi hanno provocato un cambiamento dentro di me. Ad Auschwitz ho provato sentimenti di orrore e paura mentre i brividi mi attraversavano il corpo.
LE POESIE
La natura vive Auschwitz Auschwitz, dove nevica anche col sole Auschwitz, dove il sole non scalderà mai Auschwitz, dove il vento rispolvera sempre il ricordo Auschwitz, incorniciato dalle betulle, uniche testimoni di quell' orrore. Auschwitz,letto di morte per troppe persone, dove ora ci raccogliamo e ci sentiamo tutti uguali. Sofia
Auschwitz. Porterò a casa l' indelebile ricordo degli spazi immensi, freddi e silenziosi. Il terreno umido e inospitale, il freddo di betulle accanto alle macerie delle camere a gas. Ad ogni passo, dal terreno il fango affiorava copioso il ghiaccio scricchiolava dolcemente, il vento gelido colpiva i nostri volti. In quella vista mi ha accompagnato la solitudine e mille interrogativi. Chiara
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