Al Poma nuova tecnica contro l’asma bronchiale
Il servizio di pneumologia del Poma di Mantova è tra i primi in Italia ad applicare una nuova tecnica per trattare l’asma bronchiale

MANTOVA. Il Servizio di Pneumologia Interventistica dell’Ospedale Poma di Mantova è tra i primi ospedali in Italia ad applicare una nuova tecnica per trattare l’asma bronchiale. Quest’ultima è una delle prime cinque malattie croniche al mondo: ne soffrono circa 300 milioni di persone, di cui circa 30 milioni in Europa. In Italia la prevalenza è del 4%, che però diventa del 13% negli ultrasessantenni.
La nuova tecnica, spiegano gli esperti, si chiama ’termoplastica bronchialè e «si affianca alle terapie farmacologiche attualmente disponibili, che spesso si dimostrano non risolutive nel controllo della malattia, soprattutto nelle persone colpite dalle forme più severe».
Il sistema è costituito da un catetere e da un apparecchio a radiofrequenza, e «favorisce il controllo dell’asma mediante la riduzione della massa di muscolo liscio delle vie aeree». Il trattamento consiste in tre procedure a distanza di almeno tre settimane l’una dall’altra, e viene eseguito durante una broncoscopia: in pratica, riscaldando in maniera controllata le pareti delle vie aeree i medici sono in grado di ridurre la loro dimensione, «lasciando così lo spazio per una più agevole respirazione e diminuendo la gravità dei sintomi e la frequenza degli attacchi d’asma».
Secondo gli studi scientifici, la termoplastica bronchiale «ha portato a un netto miglioramento dei pazienti trattati, in termini di riduzione di attacchi (-32%), visite al Pronto Soccorso (-84%) e giorni di lavoro o studio persi (- 66%). Tali vantaggi sono mantenuti fino a cinque anni».
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