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Il Comune ha già pagato per quattro opere revocate

Un milione 300mila euro. Tanto il Comune di Mantova, dal 2010 ad oggi, ha sborsato per risarcire i privati che, per lotte tra amministrazioni di colore diverso, si sono visti annullare progetti prima...

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MANTOVA. Un milione 300mila euro. Tanto il Comune di Mantova, dal 2010 ad oggi, ha sborsato per risarcire i privati che, per lotte tra amministrazioni di colore diverso, si sono visti annullare progetti prima approvati. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato quello relativo al parcheggio sotterraneo all’Anconetta: al Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, a cui era stato assegnato l’appalto dalla giunta Brioni poi annullato da quella Sodano, sono andati 300mila euro.

Nel corso del suo ultimo mandato tra il 2000 e il 2005, l'allora sindaco Burchiellaro impostò tre project financing con i privati per costruire il nuovo stadio dietro l'Itis, per realizzare i nuovi uffici comunali a Porta Mulina e per recuperare palazzo del Podestà. Nel 2005 in via Roma arrivò la Brioni che revocò i tre project già assegnati innescando una valanga di ricorsi con relative richieste di risarcimento. Per la revoca del project financing relativo a palazzo di Podestà il Comune ha già pagato ai privati, in virtù di sentenze del Tar, 392mila euro. Per la revoca di quello dello stadio ha versato di indennizzo 275mila euro, ma sulla vicenda pende ancora un giudizio davanti al Consiglio di Stato da parte di Technimont. Per quanto riguarda Porta Mulina sono già stati pagati altri 189mila euro. A questi 856mila euro, ne vanno aggiunti altri 150mila per le spese legali. Sulla testa dell'amministrazione pende, poi, la spada di Damocle dei tre parcheggi interrati di piazza Virgiliana e lungolago Gonzaga (Impegilo) e di piazza Cavallotti (Imi): l'ex assessore Benedini aveva tentato invano di rimetterli in pista dopo che sentenze del Consiglio di Stato avevano dato torto al Comune che li aveva bloccati, esponendolo all'ennesima richiesta di danni.

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