MANTOVA. Assenteismo, questa l’accusa. Una vicenda per nulla simpatica, visto che l’imputato è un carabiniere. Stava a casa dandosi malato, con tanto di certificati medici che parlavano una volta di influenza e l’altra di lombosciatalgia. In realtà, come ha avuto modo di appurare la procura militare, continuava regolarmente i suoi allenamenti di rugby. 

L'appuntato, a suo tempo iscritto alla società West Verona e al Rugby Mantova, è stato condannato dal tribunale militare di Verona (l’unico competente in tutto il nord Italia per i reati commessi nell’ambito dell’Arma) a sette mesi di reclusione e al risarcimento delle spese processuali. La pena, essendo incensurato, gli è stata sospesa.

Dell’appuntato, che ha trentadue anni, il tribunale militare non ha voluto rivelare il nome. Di lui si sa solo che al tempo dei fatti - siamo tra il 23 febbraio 2008 e il 19 gennaio 2009 - non aveva mai disertato gli allenamenti. Ma il lavoro, invece, sì. Sono ben tredici i certificati medici che in quel periodo aveva presentato al suo Comando. Troppi per non attirare l’attenzione su di lui. 

Stando al capo d’accusa, negli undici mesi presi in esame avrebbe presentato ben tredici certificati (firmati da due diversi medici) che attestavano la necessità di riposo domiciliare per una forma di lombalgia.In realtà dalle indagini è emerso che l’appuntato non soffriva di questa malattia. La prova? I suo allenamenti, impossibili se la patologia denunciata sul certificato medico fosse stata vera.

L'accusa di truffa è dovuta al fatto che il militare dei carabinieri ha continuato a percepire lo stipendio standosene a casa senza essere malato.  La diserzione pluriaggravata gli è stata contestata perch il 20 maggio, allo scadere di un'assenza giustificata, non era rientrato in reparto e senza motivo se n’era stato a casa anche nei cinque giorni successivi. L’inchiesta ha accertato che negli stessi periodi scendeva in campo e giocava a rugby. Dieci gli incontri disputati a dispetto della sua presunta lombosciatalgia.