Gran finale in piazza Sordello per il Gp Nuvolari L'ARRIVO
Per il secondo anno consecutivo, il team Vesco-Guerini è il vincitore del Gran Premio Nuvolari. Le premiazioni nel pomeriggio al Bibiena. Le 257 auto storiche hanno percorso i mille chilometri della gara in tre giorni. LA FOTOGALLERIA IL VIDEO

MANTOVA. Per il secondo anno consecutivo, il team Vesco-Guerini è il vincitore del Gran Premio Nuvolari. Squadra che vince non si cambia: lo ha dimostrato l’accoppiata a bordo della stessa auto che ha scatenato gli applausi l’anno scorso, la Fiat 508 S Balilla sport del 1934, che anche ieri all’arrivo in piazza Sordello alle 13,30 è stata salutata dall’affetto del folto pubblico.
Il gran finale nella piazza cittadina ha concluso la gara di regolarità delle auto storiche che ha visto i concorrenti percorrere mille chilometri tra Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. In mattinata, prima di arrivare in città provenienti da Ferrara, le auto hanno attraversato Poggio Rusco, San Giacomo delle Segnate, Bondanello e San Benedetto Po. 257 equipaggi italiani, tedeschi, olandesi ma anche giapponesi, argentini e australiani si sono sfidati per a colpi di cronometro per vincere l'ambita competizione, giunta quest'anno alla sua 27esima edizione.
Tra questi i due equipaggi mantovani: la coppia Mozzi Biacca, che con l’Alfa Romeo 6c 1500 Gs Tf Zagato era candidata al podio e che ha raggiunto la settima posizione, e la coppia Lui-Vicchi, che è arrivata ventunesima con la Lancia Aprilia del 1938.
«Ventisette edizioni e l’emozione è come quella della prima volta. Speriamo che la gara dia a Mantova l’importanza che si merita e che la riconfermi sulla scena internazionale, anche in luce della sua candidatura a capitale europea 2019», ha detto il sindaco Sodano. «E’ un evento eccezionale - commenta il presidente della provincia Pastacci - quest’anno ancora più simbolico, visto che cade nel sessantesimo della morte di Nuvolari».
Un gran premio che si riconferma ogni anno unico, a cui partecipano auto da collezione risalenti al periodo antecedente la seconda guerra mondiale e pezzi usciti dai musei solo per gareggiare, come quella del museo dell’Alfa Romeo di Arese. Basti pensare che la più giovane delle auto risale al 1969, mentre la più vecchia al primo ventennio del novecento. Venerdì mattina alle 13 il via alla gara con bandiere svolazzanti, countdown e palloncini liberati in cielo fino alle 14.25.
La capofila è una Bentley tedesca del 1923, mentre il secondo posto è della scuderia suzzarese Ardori, con una Fiat 501 del ’24. Poi ancora Bugatti, Austin, Porsche, tutte a sfilare tra grida, clacson e accelerate per divertire un pubblico entusiasta. La voce di Attilio Facconi ha accompagnato la presentazione di ogni auto per un’ora e mezza salutando nuovi e vecchi partecipanti, reduci della Mille Miglia e gli equipaggi candidati al podio: tra questi l’Alfa Romeo di Mozzi e Biacca e l’Aston Martin di Grossi e Ceccardi, in gara con il numero 37. Piazza Sordello è un museo a cielo aperto, gremita per ospitare pezzi di storia a quattro ruote.
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