Lavoro e crescita, le ricette dei sindacati
Il testo integrale del documento approvato dai direttivi delle tre confederazioni Cgil, Cisl e Uil per indicare le sette priorità mantovane
Documento unitario su lavoro e sviluppo di Cgil, Cisl e Uil
A cinque anni da una crisi senza precedenti, ella quale il Paese ha vissuto una prolungata grave situazione di recessione economica e di impoverimento sociale, non si prospettano segnali di ripresa per l’occupazione. Il tanto invocato avvio della crescita dell’economia prevista a fine anno, sarà purtroppo insufficiente a garantire livelli di ripresa adeguati per far fronte alle difficoltà che le imprese stanno attraversando.
Abbiamo davanti una fase ancora molto difficile: il sistema Paese continuerà a pagare le scelte economiche dei governi che si sono succeduti negli ultimi cinque anni, che si sono dimostrate sbagliate e inadeguate nell’orientare politiche di sviluppo, e di ripresa, colpendo ripetutamente il lavoro e i diritti come soluzione alla crisi produttiva e occupazionale, senza garantire l’equità e la giustizia sociale.
CGIL CISL UIL e Confindustria, in questi giorni, hanno presentato un documento che chiede al Governo di aprire un confronto, in vista della prossima legge di stabilità, per una svolta della politica economica, che intraprenda con maggiore decisione la via del sostegno alla crescita e della ripresa occupazionale. Al centro le proposte ritenute priorità per il Paese: la riforma del fisco, la necessità di politiche industriali, il sostegno di innovazione e ricerca e la riforma dell’assetto istituzionale in maniera più efficiente e meno costosa.
Non possiamo esimerci di evidenziare che il Governo con i recenti provvedimenti sull’IMU non ha risposto alle vere priorità del Paese, sottraendo risorse importanti alla gestione della crisi. È in questo quadro di riferimento che la nostra Provincia vive pienamente la crisi alla quale si è aggiunto nello scorso anno, il grave evento sismico che ha colpito una parte importante del territorio.
Il 2013 si sta caratterizzando per il continuo manifestarsi di situazioni di crisi e chiusure di aziende dei diversi comparti, colpendo anche aziende storiche e consolidate. Sul piano occupazionale continuano a mantenersi alti i livelli di ricorso alla cassa integrazione e dei licenziamenti, ai quali si aggiunge un aumento dei disoccupati. Tutti gli indicatori occupazionali sono negativi e le reali prospettive di una lenta uscita dalla recessione non fanno che aggravare il problema della mancanza di lavoro.
Siamo tutti consapevoli che la ripresa dell’economia dipende in gran parte dalle politiche macroeconomiche decise dal Governo, ma non possiamo più rimanere inermi di fronte a una progressiva cancellazione di un pezzo del nostro tessuto produttivo e facciamo appello alle Istituzioni e alle Associazioni imprenditoriali, economiche del territorio per riprendere rapidamente un tavolo di confronto per ricercare convergenze sulle linee di sviluppo e su come rafforzare la competitività del sistema produttivo.
Con lo stesso spirito emerso con l’intesa sottoscritta dalle Istituzioni e dalle parti sociali il 19 maggio 2009 “Per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni per contrastare le conseguenze sull’occupazione e sul sistema produttivo della crisi economica del mantovano”, riteniamo necessario continuare il confronto passando dalla fase di gestione della crisi alla fase post crisi prefigurando una idea condivisa di sviluppo di Mantova 2020. L’intesa del 19 maggio 2009 ha rappresentato, e tutt’ora rappresenta, un modello positivo di coesione sociale da perseguire e da rafforzare alla luce del perdurare di una crisi dai tratti drammatici per il lavoro e per le imprese. Con lo stesso intento, incoraggiamo l’Amministrazione Provinciale a proseguire il confronto sul tema del lavoro e dello sviluppo con le parti sociali per arrivare a un accordo che si traduca in un patto per il lavoro e lo sviluppo. In una fase così difficile della vita sociale, vorremmo anche condividere con le istituzioni locali percorsi di efficienza e di semplificazione amministrativa della PA di razionalizzazione del loro funzionamento, di integrazione tra enti che fanno così fatica a realizzarsi ma si rivelerebbero essenziali per semplificare le procedure, ridurre i costi di sistema e per il rilancio della madre di tutte le battaglie di giustizia: la lotta all’evasione fiscale in cui i comuni possono giocare un ruolo importante.
E’ necessario attivare tutte quelle azioni concrete ed efficaci utili per preparare e sostenere il tessuto produttivo, promuovendo uno sviluppo economico sostenibile e di qualità, attraverso un utilizzo più razionale del suolo, nel rispetto dell’ambiente e finalizzato a favorire l’uscita dalla crisi salvaguardando imprese ed occupazione.
I Piani di Governo del Territorio devono mirare a non incrementare il consumo del suolo, ma ad individuare politiche di recupero degli immobili nelle aree urbane e di rilancio delle attività produttive e industriali dismesse: in buona sostanza dobbiamo pensare a come ricostruire nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico recuperando il patrimonio storico, evitando di sviluppare politiche abitative competitive tra i singoli comuni. Inoltre il recente evento sismico ci impone di ripensare come si ricostruisce, nella realizzazione concreta della sicurezza degli immobili pubblici e privati.
Le priorità sono rafforzare la competitività del sistema economico produttivo territoriale con interventi mirati sulle infrastrutture materiali e immateriali, promozione dell’innovazione, internazionalizzazione, interventi per il settore dell’Artigianato e della micro-impresa per favorire l’aggregazione e la crescita dimensionale delle imprese e per l’accesso al credito.
A questo proposito indichiamo i temi prioritari sui quali riteniamo si debba concentrare il confronto, avanzando le nostre proposte:
1) Il lavoro: è necessario percorrere tutte le soluzioni, utilizzando gli strumenti a disposizione, per mantenere saldo il rapporto con il lavoratore, anche rilanciando l’istituto del contratto di solidarietà per far fronte al perdurare della crisi: per questo è necessario che tutte le parti sociali valorizzino questo strumento e le sue potenzialità. Per una efficace azione della politica attiva per il lavoro e i percorsi di formazione, è necessario potenziare una rete tra parti sociali, CPI, enti accreditati alla formazione ed al lavoro. Per queste ragioni è indispensabile costituire una cabina di regia provinciale in grado di favorire il coordinamento delle attività, ricercando le necessarie sinergie con i Fondi interprofessionali, tale da garantire un migliore e più efficace utilizzo delle risorse disponibili e che tenga conto della ricerca sui fabbisogni occupazionali e formativi, con particolare attenzione ai settori emergenti e alle nuove tecnologie. Infine dal lavoro che produrrà il Protocollo d'intesa per l'attivazione di una rete provinciale dei servizi per l'orientamento ci attendiamo un rafforzamento del modello alternanza scuola – lavoro, con l'obiettivo di arrivare a un sistema integrato tra politiche dell'istruzione, della formazione e del lavoro, una vera opportunità ai giovani.
2) Innovazione e Università: riteniamo una priorità far crescere la competitività, l’innovazione e la qualità delle produzioni del tessuto produttivo delle imprese mantovane con particolare riguardo a quelle medio piccole e al settore manifatturiero che rappresenta una componente fondamentale dello sviluppo del nostro territorio. Pertanto per il settore manifatturiero e in particolare per quei settori strategici per il nostro futuro, come le fonti alternative e le produzioni ecologiche, è necessario elevare la specializzazione e le conoscenze tecniche, condizioni fondamentali per vincere la sfida dei mercati. Un fondamentale contributo può e deve essere garantito dal ruolo strategico dell’Università e anche dal rapporto con gli Istituti di Ricerca e i Centri Tecnologici. Continuiamo a pensare che l’Università rappresenti una grande opportunità per il sistema produttivo ed economico della nostra Provincia, oltre a essere per la nostra città un elemento di importante vitalità.
3) Le infrastrutture: le infrastrutture materiali e immateriali rappresentano una componente fondamentale per rafforzare la competitività di sistema. Lo sblocco dei cantieri pubblici già finanziati rappresenta un importante volano per contribuire alla ripresa dell’economia e generare occupazione, per questa ragione dobbiamo attivare gli interventi necessari per garantire l’apertura o la ripresa dei lavori. È necessario individuare quali infrastrutture finanziariamente sostenibili e realizzabili: la programmazione delle infrastrutture strategiche in quanto hanno una competenza interprovinciale sono rappresentate da tre autostrade (TI-BRE, MN – CR e Mantova mare) oltre all’attigua autostrada Cispadana. Nel quadro delle risorse finanziarie disponibili è impensabile sostenere la realizzazione di tutte queste infrastrutture, oltre al fatto che 4 autostrade realizzate in un raggio di alcune decine di chilometri non rispondono ai bisogni viabilistici e di tutela del territorio. Per queste ragioni occorre scegliere quale percorso di collegamento risulta più adeguato e funzionale per il nostro territorio. Per quanto riguarda le infrastrutture provinciali riteniamo prioritari i seguenti interventi:
- recupero del ponte ferroviario dismesso di Ostiglia a favore del traffico stradale;
- pieno recupero funzionale del ponte di San Benedetto Po;
- un piano per la messa in sicurezza degli edifici scolastici;
- le infrastrutture immateriali e la definizione di una agenda digitale che programma Investimenti sulla banda larga in alcune aree a servizio degli insediamenti di nuove attività produttive.
4) Reperimento delle risorse e credito: siamo in una fase che si caratterizza per la scarsità di risorse economiche a disposizione che condiziona fortemente l’operatività degli EE.LL. Per questa ragione è necessario efficientare l’utilizzo degli strumenti e dei finanziamenti, innovando anche le forme di finanziamento per la realizzazione dei progetti, includendo anche forme di partnership tra pubblico e privato (leasing pubblico, appalti di concessione, project financing), oltre a cogliere tutte le opportunità di finanziamento che provengono dai Fondi UE e dalle altre fonti statali e regionali. Un tema molto importante riguarda le difficoltà di accesso al credito per le imprese private, a questo proposito riteniamo non più indifferibile un accordo con il sistema bancario che consenta di costruire un quadro con maggiori risorse disponibili, per facilitare il raggiungimento di questo obbiettivo, un ruolo importante e straordinario lo può svolgere la Camera di Commercio attingendo alle proprie riserve, con il coinvolgimento delle Fondazioni.
5) Polo chimico: i lavori di messa in sicurezza e bonifica devono rappresentare una fase necessaria e prioritaria per rendere il territorio sicuro e salubre per la popolazione dove Istituzioni, cittadini e aziende condividono la possibilità di coniugare lavoro e ambiente. È necessario dare corso a un rapido processo virtuoso con l’attivazione per stralci della messa in sicurezza d’emergenza del SIN del Polo Chimico di Mantova con l’utilizzo delle risorse a disposizione del fondo 19,6 mln di euro. Inoltre, riteniamo che i lavori di bonifica rappresentino una grande opportunità per le imprese mantovane, con la possibilità di favorire e individuare forme di aggregazione e di consorzio delle imprese innovative e specializzate nella gestione del miglioramento ambientale.
6) Promozione degli insediamenti produttivi e Valdaro: dobbiamo sperimentare progetti di promozione del territorio con l’obbiettivo di attrarre investimenti, a questo proposito pensiamo al riutilizzo di aree industriali dismesse, e alla valorizzazione insediativa dell’area Valdaro, realizzando degli Start Up sostenuti da agevolazioni mirate alla capacità di impiego occupazionale e al livello di innovazione prodotta. Occorre perseguire tutte le potenziali opportunità che possono derivare da Expo 2015. Inoltre è necessario uscire dal generico e chiedersi come sia possibile avviare il completamento infrastrutturale del Porto di Valdaro, con il progetto di ampliamento della piattaforma logistica a partire dalla condizione in cui versa la società.
7) Semplificare i percorsi autorizzativi: proponiamo di costituire un gruppo di lavoro con il coinvolgimento dei dirigenti della P.A. degli Enti mantovani, per individuare modelli concertativi tra i diversi livelli, allo scopo di assicurare un coordinamento dei pareri che determini un percorso e tempi certi per le autorizzazioni in materia di: insediamenti e ampiamenti produttivi, agevolare lo sviluppo di tecnologie impiantistiche e lavori di miglioramento ambientale.
Queste proposte vogliono essere un contributo al confronto tra progetti da cui fare emergere un più ambizioso percorso comune che cambi l’orientamento del ciclo economico e insieme migliori la qualità delle relazioni sociali.
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