La coop La Quercia sfata un tabù «Lasciate testamenti di solidarietà»
“Lasciate testamenti solidali, sostente che aiuta i ragazzi, non lasciate quei soldi allo Stato”. E’ l’appello lanciato dalla coop La Quercia di Roverbella. Secondo una studio Cariplo, nel 2010 le famiglie lombarde hanno lasciato allo Stato 3 miliardi di euro per eredità mai incassate dai parenti
Vincenzo Corrado
MANTOVA. «Bisogna partire dal presupposto che quando parli di testamento a qualcuno, la prima cosa che ti devi aspettare è che faccia gli scongiuri…». La chiacchierata con il responsabile comunicazione della cooperativa sociale La Quercia di Roverbella, Fausto Feriani, comincia così. Il suo non è un compito facile: sensibilizzare le persone su una tema che è tabù, la solidarietà post mortem.
Per farlo ha però un'arma molto efficace a sua disposizione: dimostrare, numeri alla mano, quanto di buono è stato fatto negli anni dalla cooperativa per le persone disabili. Non solo. La Quercia ha chiesto ed ottenuto il patrocinio del Consiglio notarile di Mantova. Un bollino di qualità importante per portare avanti la campagna di informazione.
Solidarietà post mortem. La persona che fa testamento ha totale libertà di disporre dei propri beni in mancanza di familiari prossimi; se invece ha parenti stretti, una porzione legittima spetta a questi ultimi mentre la rimanente parte del patrimonio può essere lasciata a persone o enti, come la cooperativa sociale La Quercia. In mancanza di eredi e in assenza di disposizioni scritte, i beni passano per legge allo Stato.
Stato pigliatutto. «Ed è soprattutto per queste casistiche che serve maggiore informazione - dice Feriani - Secondo uno studio realizzato per la Fondazione Cariplo da un esperto dell’Università Cattolica di Milano, Gian Paolo Barbetta, nel 2010 le famiglie lombarde hanno lasciato allo Stato circa tre miliardi di euro. Le proiezioni dicono che nel 2015 diventeranno 11,6 e nel 2020, 23,1 miliardi. Si tratta di una cifra davvero considerevole. Anche solo una piccola parte di questi soldi, se investiti nel sociale a seguito di lasciti mirati, potrebbero cambiare la vita a molte realtà come la nostra». Fare del bene anche quando si è all’altro mondo: è più facile far passare il concetto snocciolando numeri.
Lasciti a cuore aperto. «Decidere di fare testamento significa occuparsi con amore e consapevolezza del futuro di chi ci sta a cuore lasciando un segno anche dopo di noi – si legge nella brochure informativa de La Quercia di Roverbella che da qualche settimana è anche sulle scrivanie dei notai mantovani - Pur salvaguardando i diritti dei nostri famigliari, la decisione di donare anche solo una piccola parte del nostro lascito alla cooperativa racchiude in sé la volontà di lasciare dopo di noi un segno tangibile di solidarietà, un gesto che rimarrà per sempre a testimoniare ciò che siamo e i valori in cui crediamo. Il testamento è il mezzo più sicuro per far rispettare i nostri desideri e per garantirci di fare la differenza anche nel futuro».
Handicap e autosufficienza. La Quercia, attraverso una pluralità di servizi, quotidianamente è impegnata nel dare risposta ai bisogni dei ragazzi disabili rispetto al tema del “dopo di noi”.
Oltre ai servizi già attivi da tempo come la comunità socio sanitaria Don Paolo Bazzotti, gli alloggi a media protezione e il servizio di residenzialità a bassa protezione Casa Bazzotti, la cooperativa è costantemente impegnata nella ricerca e nello sviluppo di nuove proposte che possano sempre più andare incontro alle esigenze delle differenti persone disabili che necessitano di una risposta residenziale su tutto il territorio mantovano. Nella struttura di Roverbella i ragazzi portatori di handicap stanno insieme, socializzano, lavorano, e imparano ad essere indipendenti.
Professionisti al lavoro. Dall’ultimo bilancio sociale disponibile, quello del 2012, si apprende che alla Quercia lavorano 32 educatori, oltre che una psicologa, una neuropsichiatra, una fisioterapista, una logopedista, una musicoterapista e due infermiere. Senza contare i tanti volontari che ogni anno decidono di impegnarsi nelle strutture della coop. «Tra gli obiettivi principali che la cooperativa si è data – spiega ancora Feriani - c'è quello di occuparsi di un importante aspetto e di un delicato momento della vita delle persone disabili: il “dopo di noi». Cioè il momento in cui queste persone rimangono orfane dei genitori o di chi si è preso cura di loro fino ad un certo momento della vita. La cooperativa è impegnata da anni e sempre di più vuole essere un punto di riferimento per questa problematica, diventando di fatto la nuova famiglia per quei ragazzi che purtroppo perdono quella di origine.
Come donare. Per richiedere del materiale dettagliato sui progetti della cooperativa, per conoscere meglio i progetti in corso e quelli futuri, e magari decidere di inserire La Quercia nel proprio testamento, si può prendere un appuntamento mandando una mail a direzionegestionale@cooplaquercia.it. Per approfondire gli aspetti più tecnici inerenti i lasciti si può contattare il proprio notaio di fiducia oppure richiedere un appuntamento gratuito con il notaio della cooperativa (0376 691026).
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