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Università decapitata Cacciato anche Razzini

Tensione in assemblea, tre Comuni provano a salvare il vicepresidentei ma Sodano conferma il siluramento: vertici azzerati

di Nicola Corradini
1 minuto di lettura

Da ieri sera la Fondazione università di Mantova è senza vertici. Del tutto. Il vice presidente Vittoriano Razzini, esponente della Lega Nord (preside in pensione e con un passato di assessore provinciale alla pubblica istruzione durante il monocolore leghista di Davide Boni) indicato a suo tempo dal Comune, è stato dimissionato con decreto del sindaco Nicola Sodano. Tutto come previsto, o quasi. Perché non solo Sodano ha confermato la sua volontà di allontanare dal cda della Fondazione il leghista, ma ha fermato il blitz di tre Comuni (soci minori della Fum) che avevano proposto lo stesso Razzini come proprio rappresentante in seno al consiglio d’amministrazione.

In questo momento, dunque, la Fondazione è priva di un legale rappresentante (che tra l’altro ha il compito di controfirmare gli stipendi ai dipendenti) e soltanto il cda, che dovrebbe essere convocato il 25 o il 26 dal consigliere anziano (Raffaella Bertazzoli nominata dall’allora presidente della Provincia, Maurizio Fontanili), potrà riempire il vuoto di potere votando il nuovo presidente. Che, peraltro, non è ancora stato deciso dai soci fondatori.

Il ballottaggio è tra due candidati che non sembrano voler spintonare per occupare la scomoda poltrona: il presidente della Camera di commercio, Carlo Zanetti, e quello di Confindustria, Alberto Truzzi.

Il colpo di scena, all’assemblea soci di ieri sera, è stato quando il sindaco di San Martino dall’Argine, Alessio Renoldi (leghista, fedelissimo di Cedrik Pasetti, segretario provinciale del partito e compaesano) ha proposto Razzini, anche a nome di Sabbioneta e di Marcaria, Comune quest’ultimo governato dal centrosinistra (il sindaco è Carlo Orlandini) come rappresentante nel cda.

Il sindaco Nicola Sodano, che presiedeva l’assemblea, ha subito chiesto la sospensione della seduta a cui sono seguiti incontri tra i soci fondatori e con il collegio sindacale. La seduta è ripresa quasi un’ora dopo, con il sindaco a spiegare che una candidatura arrivata all’ultimo momento non era contemplata dallo statuto, che i membri dell’assemblea non avevano avuto il tempo di consultare i documenti. Il sindaco ha spiegato che la candidatura potrà essere votata alla prossima seduta (in dicembre), cosa che non ha soddisfatto Renoldi e nemmeno Razzini. Quest’ultimo ha osservato che lui non ha presentato le dimissioni e ha fatto presente che c’era un precedente nelle candidature last minute (quella di Prandi da parte di Fontanili).

Sodano però non ne ha voluto sapere. Il sindaco è stato spiazzato dal blitz, tanto da non aver potuto discutere con la sua maggioranza in via Roma di questa possibilità. Maggioranza di cui fanno parte anche i dissidenti leghisti di Sostenere Mantova guidati dall’ex Celestino Dall’Oglio.

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