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Il vescovo apre il Sinodo: «Siete tutti chiamati»

Migliaia di fedeli nella basilica di Sant’Andrea per la cerimonia di indizione Il vescovo invita anche i non credenti. Al mattino l’incontro con oltre 250 ragazzi

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Migliaia di fedeli domenica nella basilica di Sant'Andrea per la cerimonia solenne con la quale il vescovo Busti ha indetto il Sinodo diocesano, dopo 125 anni dall'ultimo celebratosi a Mantova per volontà dell'allora vescovo Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio X. Durante la messa il vescovo ha presentato la commissione preparatoria e ha annunciato il tema che guiderà il Sinodo per i prossimi tre anni: “Vogliamo vedere Gesù”. I sacerdoti di tutte le parrocchie della diocesi hanno sospeso le liturgie pomeridiane per concelebrare la messa solenne, alla presenza dei diaconi permanenti, dei seminaristi e dei fedeli che hanno voluto partecipare.

«Il Sinodo è cammino di conversione personale e comunitaria, di ascolto, di verifica, di confronto e progettazione pastorale» ha spiegato in apertura il vicario generale monsignor Sarzi Sartori. Nella sua omelia, il vescovo ha ricordato le parole che il cardinale Martini, di cui Busti fu portavoce, pronunciò in occasione del Sinodo della diocesi di Milano, ribadendo quell'idea di apertura di cui la Chiesa oggi più che mai deve farsi portavoce. «Come dice papa Francesco – ha affermato Busti – non stiamo vivendo un'epoca di cambiamento, ma un cambiamento d'epoca e questo ci impone di non scaricare la colpa sul mondo che ci circonda, ma di capire se noi, per primi, parliamo una lingua comprensibile e offriamo una testimonianza credibile come gli apostoli dopo Pentecoste».

L'appello che il vescovo ha lanciato alla Chiesa mantovana è dunque di mantenere la più ampia apertura possibile verso gli altri, in un atteggiamento di umiltà e consapevolezza che «non esistono esperti da una parte e destinatari dall'altra, ma soggetti capaci di mettersi in ascolto». «A tutti coloro che hanno accettato di fare parte del Sinodo - ha affermato Busti - chiedo di essere sentinelle che non difendano un territorio, ma risveglino tutti gli abitanti ad aprire le porte della loro città e delle loro case, che invitino le persone che giungono da fuori a gustare la nostra accoglienza, che accostino amabilmente coloro che sono lontani per comprenderne il motivo, che evidenzino i nostri errori, le nostre mancanze, ma anche ci facciano imparare a valorizzare meglio ricchezze, magari nascoste, che possono essere condivise».

Prima della cerimonia, Busti ha voluto condividere il pranzo con 250 ragazzi provenienti dalle varie parrocchie della provincia (due per ciascuna). I giovani sono stati invitati per proporre loro di farsi promotori della partecipazione al cammino sinodale. Un pranzo informale e dinamico in cui Busti ha ringraziato i giovani per la loro presenza numerosa, attenta e capace di offrire disponibilità e aiuto. In questi primi passi di quel «cammino insieme» che la Chiesa mantovana ha deciso di intraprendere con il Sinodo diocesano, i 250 ragazzi presenti hanno espresso la volontà di far sentire la loro voce, perché quello dei giovani non rimanga un mondo a parte e hanno risposto all'appello del vescovo di farsi portatori del messaggio del Sinodo nelle parrocchie. «Tutti dovete sentirvi interpellati, anche se a volte potreste essere tentati di preferire altri ambiti di vita ritenuti più concreti e più liberi», questo l'invito e l'augurio di Busti.

Sara Marangon

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