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Per le mamme antismog «È l’ora delle misure forti»

Le Mantua Mothers suonano la sveglia al sindaco: basta con ordinanze cerotto. Nella città del futuro ztl intorno alle scuole e parcheggi più cari vicino al centro

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(ansa)

MANTOVA. Dicono no alla teoria autocentrica dell’universo e basta alla “losangelizzazione” della Pianura Padana. Soprattutto a Mantova, dove la scelta dell’automobile dovrebbe diventare “residuale”. Piedi, pedali, autobus. Basta alla febbre dei suv davanti alle scuole e all’incultura della macchina sempre. No, le Mantua Mothers non vogliono passare per fanatiche né inimicarsi la categoria dei commercianti. Spingono per un cambiamento graduale che realizzi un rovesciamento di mentalità. Sognano una città dove i parcheggi abbiano prezzi modulati sulla vicinanza al cuore di Mantova: più economici in periferia e salati in centro. Vorrebbero una giunta meno contraddittoria di quella attuale, che si appunta al bavero il progetto Millepiedini e poi moltiplica i pass scolastici per “depositare” i bimbi in ztl. Non sono tecnici né politici, solo mamme che insistono: «L’aria pulita è indispensabile alla salute». Una verità scientifica annegata nello smog di queste settimane. E nella «timida risposta di governo». Aggravata dalla parentesi delle dimissioni dell’assessore all’ambiente Mariella Maffini, apprezzata dalle Mantua Mothers per il coraggio e l’iniziativa della rete dei Comuni Sin.

«Invece di dare immediata attuazione ai suggerimenti del suo assessore (tra cui l’interessante misura dei mezzi pubblici gratis a fronte del blocco emergenziale del traffico), il sindaco ha ordinato di abbassare il riscaldamento di 1 grado – annotano le Mantua Mothers – A Roma il sindaco Ignazio Marino, giocando d’anticipo sui problemi d’inquinamento della sua città, ha detto recentemente: il blocco del traffico e le targhe alterne sono un obbligo per un sindaco perché le polveri sottili sono pericolose per la salute». Vero, Mantova non è Roma, qui la situazione è molto più complicata «ed è proprio per questo che da tre anni chiediamo un piano specifico, fatto per tempo e non misure cerotto prese in piena crisi smog. Perché a Mantova non si vogliono adottare delle misure forti?».

In cima all’elenco c’è «la tutela della salute come il suo ruolo di garante della salute cittadina esige dal primo cittadino. Le altre misure da prendere sono tante: da un lavoro dettagliato e mirato insieme ai sindaci della Grande Mantova e con la Regione, alle misure più “superficiali”, come il blocco delle macchine e le ztl intorno alle scuole». E poi c’è il tasto delicato dei rapporti con i commercianti: «Occorrerà trovare il coraggio di contemperare esigenze che, una volta per tutte, non devono vedersi contrapposte ma tutelate da una politica matura che salvaguardi l’una e l’altra».

Le Mantua Mothers s’incaricano di suonare la sveglia alle coscienze: «Siamo in emergenza inquinamento e tutti dobbiamo fare qualche sacrificio. Ma il compito più pressante che ora attende Nicola Sodano è quello di sostenere con forza il suo assessore all’ambiente, di non permettere più che sia sola nelle sue posizioni in giunta. L’ambiente è un tema importante, difficile, esplosivo, ma è indispensabile adesso metterlo al primo posto. Sono ormai più di due settimane che i nostri bambini vivono “in apnea” con sia le micropolveri oltre i limiti». Pm10 e Pm2,5.

In coda l’appello si fa ruvido e interroga Sodano in prima persona: «L’Organizzazione mondiale della Sanità ha messo in guardia sull’impatto cancerogeno delle micropolveri, i risultati dello studio Sentieri sottolineano che Mantova ha dei primati terribili per malattie e morte in età neonatale e adolescenza. Davanti a tutto questo lei, signor sindaco, garante della salute, come può suggerire solo di abbassare il riscaldamento?». (ig.cip)

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