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Denuncia per gli aggressori del ristoratore

Ponte Rosso. La coppia di balordi sfascia il locale e colpisce con una spranga il proprietario che cercava di fermarli. Il titolare ricoverato all’ospedale di Brescia

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MANTOVA. Sono stati denunciati per lesioni e danneggiamento aggravato l’uomo e la donna che l’altro ieri hanno sfasciato il bar trattoria di Ponte Rosso. E aggredito il titolare Gianpaolo Scioscia che cercava di placarne la furia: trasferito per precauzione nel reparto di neurochirurgia di Brescia, il ristoratore starebbe meglio. La coppia di balordi l’ha picchiato a sprangate, provocandogli un’emorragia in testa.

Già noti alla polizia e nel quartiere, i due – 46 anni lui, 48 lei, conviventi – covavano la loro vendetta dal 28 dicembre, giorno in cui Scioscia li aveva allontanati dalla trattoria perché ubriachi e molesti. Per l’ennesima volta. I due gliel’avevano giurata, masticando rabbia per qualche giorno, finché l’altro ieri si sono ripresentati in trattoria per regolare i conti.

A modo loro, da balordi, appannati dall’alcol e accecati dalla violenza. Una volta dentro hanno cominciato a sfasciare tutto. Bottiglie, piatti, bicchieri. Una pioggia di schegge tra il fuggi fuggi dei primi clienti del mezzogiorno. Smaltita la (cattiva) sorpresa dei primi istanti, Scioscia è intervenuto a bloccare l’uomo, e sulla sua testa si è abbattuta la spranga brandita dalla donna. Poco più di una ferita superficiale, almeno così è sembrato all’inizio ai sanitari del 118, intervenuti sul posto insieme a poliziotti e carabinieri.

Soccorso in codice verde (condizioni poco critiche), in ospedale l’uomo è stato sottoposto a una tac di routine. E l’esame ha rilevato la presenza di un’ematoma, che ha aggravato la diagnosi: in serata Scioscia, che non ha mai perso conoscenza, è stato trasferito all’ospedale di Brescia.

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